di Martina Marinangeli
Un viaggio sospeso nel tempo. Un treno d’epoca che corre, senza fretta, lungo binari per anni dimenticati, tra le dolci colline marchigiane e borghi dal sapore amarcord. È un «pezzo di storia» la riattivazione della tratta ferroviaria Fabriano-Pergola, che dopo otto anni di stop – era stata chiusa nel 2013 in seguito ad una frana – è tornata ad accogliere i passeggeri questa mattina, nel viaggio inaugurale da Ancona. Lungo il tragitto, curiosi ed appassionati salutano e scattano foto al convoglio, come a voler testimoniare un passaggio epocale. Si parte alle 9,35, con una puntualità che spacca il secondo e, a bordo di una carrozza del 1904, si iniziano a macinare i primi chilometri dei 31,6 che compongono la tratta. A fare gli onori di casa, l’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli ed il direttore generale della Fondazione Fs, Luigi Cantamessa, che hanno spiegato i pro di una linea dalla vocazione turistica che «non è un’operazione nostalgia». Ed il fatto che le prossime due date previste – quelle del 3 e del 24 ottobre – siano già sold out, sembra dare ragione alla bontà dell’operazione. Complice anche un prezzo popolare che, per 50 euro (42 se si parte da Fabriano), garantisce un pacchetto comprensivo anche del pranzo, della visita al museo di Pergola che ospita i famosi Bronzi dorati e la miniera di zolfo di Cabernardi.
Il primo pit stop, il treno storico lo fa a Fabriano per il rituale taglio del nastro, accolto in pompa magna dalla banda e da una piccola folla di curiosi. In prima linea, il sindaco Gabriele Santarelli, che ricorda la ricorrenza del 26 settembre 1997, quella delle scosse ce fecero tremare Marche ed Umbria. «Quello di oggi è un bel segnale, un segnale di ripartenza», sottolinea il primo cittadino. Parole a cui fanno eco quelle di Baldelli: «la riapertura della tratta è un simbolo della rinascita non solo delle Marche, ma dell’Italia. È finita l’era dei tagli, delle chiusure di ospedali e ferrovie: vogliamo creare uno spazio unico ferroviario europeo. Stiamo scrivendo una pagina della nostra storia». Presenti, tra gli altri, la sottosegretaria al Lavoro in quota 5 stelle Rossella Accoto, che ha parlato di un «evento fondamentale per il rilancio del territorio e per sottolineare i diritti dell’entroterra». Ha poi fatto sapere che, il 12 ottobre, incontrerà l’amministratore delegato di Rfi per parlare della riattivazione di un’altra tratta dismessa, quella tra Fano ed Urbino «per capire quali sono i costi-benefici». Un progetto che però non convince del tutto Cantamessa, secondo cui «non è idonea per fini turistici. Nel caso, dovrebbe essere riaperta al traffico, ma bisogna vedere l’utenza».
Alla tappa di Fabriano – alla quale ha presenziato l’assessora regionale Latini – sono saliti a bordo anche i parlamentari Terzoni, Romagnoli (M5s), Patassini (Lega), i consiglieri regionali Ruggeri, Lupini, Biondi, Rossi e Ciccioli (quest’ultimo partito da Ancona). Il tempo delle canoniche foto e si riparte alla volta di Pergola, passando per Sassoferrato e lambendo gioielli di interesse artistico e paesaggistico come il Santuario della Madonna del Sasso, la Gola nella zona e, in località Bellisio Solfare, il parco museo minerario delle miniere di zolfo delle Marche a Cabernardi. A bordo, una guida turistica spiega gli aneddoti legati alla tratta e c’è anche tempo per una degustazione enogastronomica di prodotti tipici. Al primo viaggio hanno partecipato 210 persone – nell’anno prima della chiusura, c’erano due coppie di treni solo per studenti, con appena 20-30 passeggeri nei giorni scolastici – ed altrettante saliranno sulla Subappenina Italica nelle prossime due date. In prospettiva, la Regione sta valutando anche l’ipotesi di riattivazione della Stazione Marittima di Ancona (chiusa nel 2015), ma prima di ogni ipotesi, si deve attendere l’insediamento del nuovo presidente dell’Autorità portuale. Intanto, ci si gode lo slow tourism sulla Fabriano-Pergola, con l’auspicio che, dal prossimo anno, le corse possano essere più frequenti. Nel breve periodo Rfi ha previsto anche ammodernamenti da 12-14 milioni di euro che riguarderanno la tecnologia, e l’automatizzazione dei passaggi a livello, al momento sono presenziati da operatori.
La ferrovia Fabriano-Pergola riparte con un treno d’epoca: «Connetterà la costa con l’entroterra»
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