Emozionante, a tratti struggente, il ricordo che è andato in scena al Teatro “La Fenice” di Senigallia, giovedì sera, per la premiazione del concorso letterario “Emma. Il ricordo salvato”, intitolato ad Emma Fabini, una delle vittime della tragedia di Corinaldo e che proprio il 30 settembre avrebbe compiuto 17 anni.
Sul palco si sono avvicendati 15 degli oltre 250 partecipanti al premio, quelli selezionati dalla giuria, ragazze e ragazzi nelle fasce d’età 10/13 e 14/18 provenienti da tutte le Marche. Emma Fabini era una grande appassionata di scrittura, e infatti il padre Fazio lo scorso anno ha dato alle stampe una raccolta dei suoi testi. Da quel libro, “I ricordi non salvano le lacrime”, edito da Zefiro, è poi nata l’idea di un premio letterario che il Comune di Senigallia ha accolto e fatto suo insieme all’associazione “Gli amici di Emma”.
Giovedì sera, alla presenza di tanti compagni di scuola di Emma, dei suoi familiari e dei suoi amici, nonché dei partecipanti al premio e delle loro famiglie, vi è stata la premiazione dei migliori elaborati. Ad aggiudicarsi il primo posto sono state Elisa Spaccasassi, di San Benedetto del Tronto, per la categoria 14/18, e Matilde Calvi, di Ponte Rio di Trecastelli per la categoria 10/13. Elisa si è aggiudicata un corso di scrittura creativa offerto dalla scuola Genius di Roma mentre Matilde un buono di 300 euro per l’acquisto di libri. «Una iniziativa che vorremo ripetere per il futuro, per dare spazio alla creatività dei giovani, confidando che il Premio possa crescere ed affermarsi» ha sottolineato il sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti, presente alla cerimonia. I migliori racconti sono stati pubblicati in una antologia dal titolo “Emma. Il ricordo salvato”, edita dalla casa editrice Zefiro. «Emma aveva il dono della scrittura, una passione che ha alimentato i sogni e le speranze di queste ragazze e ragazzi che hanno scritto storie toccanti sul tema del ricordo» ha dichiarato Carlo Pagliacci, responsabile della Zefiro e membro della giuria del Premio. «Leggere questi racconti è scoprire un mondo di sensibilità ed emozioni che troppe volte ignoriamo o fingiamo di non vedere. Dare voce a questo mondo è ciò che Emma ci ha suggerito» ha sottolineato.
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