Si muovono in branco di notte per la campagna tra Offagna e Ancona. Impavidi dei pericoli e alla ricerca di cibo. Non è una novità avvistare un lupo a passeggio nella zona.
Mentre percorreva in auto la strada del Vallone per andare al lavoro, una infermiera dell’ospedale regionale di Torrette si è trovata, però, faccia a faccia, stamattina alle 5.30, con una intera famiglia di questi predatori. All’altezza dell’incrocio per la frazione dorica di Gallignano, come era già successo mercoledì sera, si sono stagliate nell’oscurità le sagome di quattro lupi, due adulti e due cuccioli. «Sono rimasta sorpresa dalla assenza di reazioni che hanno dimostrato vendendomi comparire nettamente all’improvviso – racconta A.P., 41 anni residente a Offagna che è riuscita anche a filmare il gruppo – Mercoledì alle 21.30 avevo pensato che fossero volpi con la cucciolata intenta a giocare in mezzo alla strada. Questa mattina mi si è ripresentata la stessa scena e incuriosita, ho fermato l’auto puntando i fari su questi animali selvatici e rimanendo lontano solo qualche centinaio di metri».
Quando la 41enne ha realizzato che si trattava di lupi, d’istinto ha avuto paura. «Le favole e i racconti sui lupi li conosciamo tutti ma mi sono dovuta ricredere. – sottolinea – Ci siamo scrutati a vicenda senza interagire e ciascuno è rimasto al suo posto. Uno era accovacciato a terra e sembrava contemplare il suo tempo. Non ha nemmeno tentato di alzarsi per allontanarsi dopo essere stato illuminato dal fascio di luce non naturale degli abbaglianti. I più piccoli hanno continuato a rincorrersi. Sono nativa di Montefortino e sebbene abbia vissuto in montagna non mi era mai capitato di imbattermi in un lupo a distanza così ravvicinata. Sono rimasta meravigliata anche di come sentissero proprio quel territorio, come se fossero a casa. Nella stessa zona, tempo fa, avevo visto correre anche leprotti, cinghiali e fagiani. Durante i momenti più critici dell’emergenza sanitaria, il reparto dell’ospedale dove lavoro come infermiera è stato in prima linea per curare i pazienti contagiati dal Covid 19. Guardare la bellezza della natura, degli animali che si muovono in questo angolo della campagna, mi ha infuso forza e mi aiutato tanto in certe giornate».
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