Corre la spinta di Casa Hermes per arginare il Covid 19. La residenza per anziani di Loreto ha infatti effettuato tamponi antigienici per il personale e per gli ospiti con risultato negativo per tutti, ma soprattutto è stato vaccinato con la terza dose il 90% degli stessi 86 ospiti della struttura. Con l’ausilio dei medici di medicina generale Casa Hermes si è portata avanti con la somministrazione delle dosi ed entro la prossima settimana, spiega il presidente di Fondazione Opere Laiche Lauretane e Casa Hermes, Italo Tanoni, il ciclo vaccinale potrà dirsi completato. «Ringraziamo i medici di base che ci hanno consentito di raggiungere i numeri che conosciamo, il nostro impegno è ovviamente massimo affinché la Residenza possa continuare ad essere Covid free – scrive in una nota Tanoni – Le strutture come la nostra sono risultate particolarmente sensibili, per questo occorre tenere una soglia di attenzione sempre molto alta. Avevamo più volte sollecitato l’arrivo della terza dose, ora finalmente si può dire siamo a buon punto, con la quota di vaccinazione raggiunta per la quasi totalità degli ospiti».
Meno buone le notizie sui rimborsi da parte della Regione. Il presidente Tanoni ha sottoscritto la protesta del coordinamento enti gestori delle case di riposo delle Marche sui mancati rimborsi 2021 derivanti dalle misure anti Covid. «Per tutto il 2021 e In questo periodo di fine anno, abbiamo dovuto sostenere spese ingenti per sanificazioni ed altre ottemperanze necessarie a mantenere alto il livello di sicurezza all’interno di Casa Hermes, le spese sono salite notevolmente e la corresponsione del rimborso attuale è minima e assolutamente insufficiente a coprire quelle sostenute sino a questo momento. La Regione deve assolutamente trovare le risorse per coprire i costi che la nostra, come le altre residenze marchigiane, hanno dovuto affrontare per mantenere la sicurezza ai livelli più alti possibile. Si tratta di cifre che vanno ad appesantire il nostro bilancio e le rette che pagano le famiglie e i parenti degli ospiti e per questo le istituzioni devono poterci venire incontro stanziando somme adeguate che possano aiutarci a conservare i nostri presidi sicuri e sanificati».
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