Non ci saranno più licenziamenti ma 150 uscite dal lavoro previste e concordate contro i 409 esuberi annunciati da Elica spa con il nuovo piano strategico nello scorso mese di marzo. Saranno previsti i prepensionamenti e l’esodo sarà incentivato con una buonuscita fino a un massimo di 75mila euro. Non basta: la cassa integrazione di 36 mesi (a 24 ci sarà la verifica) sarà integrata dall’azienda e, dettaglio forse più rilevante che mette una chiosa su tutta la vertenza, dalla Polonia rientreranno le produzioni di alta gamma nello stabilimento di Mergo che ingloberà quello di Cerreto d’Esi per il quale resta prevista la chiusura.
Dopo nove mesi di lotta sindacale e alla fine dell’ennesimo incontro in sede ministeriale, è arrivata la firma all’ipotesi di intesa per la vertenza Elica: una accordo difficile ma importante, «dove non solo ci sarà nessun licenziamento e tutte le 150 uscite previste saranno accompagnate in percorsi di re-industralizzazioni, pre pensionamenti e uscite incentivate» commentano con soddisfazione in un comunicato le sigle Fim, Fiom e Uilm che hanno opttato per il modello partecipativo con verifiche periodiche con l’azienda per monitorare tutti gli investimenti. E’ stata fumata bianca oggi pomeriggio al tavolo del ministero dello Sviluppo economico. Alla riunione in presenza, convocata per le 14.30, hanno partecipato i rappresentanti della multinazionale di Fabriano e delle organizzazioni sindacali. Le istituzioni, la Regione Marche soprattutto, era collegata in video conferenza.
«La forza, il grande cuore e l’intelligenza delle lavoratrici e dei lavoratori hanno impegnato l’azienda a riportare 200.000 cappe di alto di gamma dalla Polonia con una importante azione di reshoring, a mantenere in Italia le produzioni più importanti, presenti e future, garantendo alla fine del piano almeno 400 posti di lavoro full time. – prosegue il comunicato di Fim, Fiom e Uilm – Lo stabilimento di Mergo diventa il centro unico di produzione dell’alto di gamma di Elica e viene istituito un modello partecipativo con il principio di confronto continuo tra la parti, nella logica che il futuro va costruito insieme e che il contributo delle persone che lavorano è fondamentale per la sopravvivenza della stessa azienda. Un accordo che vuole gettare le basi per un vero progetto di politiche industriali finalizzato costruire il futuro dell’azienda sul territorio di Fabriano» e che adesso sarà sottoposto al voto delle lavoratrici e dei lavoratori, dopo le assemblee che si svolgeranno domani. Spetterà ai lavoratori approvare i contenuti dell’accordo prima della firma ufficiale tra vertici aziendali e organizzazioni sindacali.
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