Domani, 15 dicembre, gli operai della Caterpillar saranno davanti ai cancelli della New Holland- Cnh Industrial di Jesi per partecipare all’assemblea in sciopero (un’ora nei tre turni) dei lavoratori con i rappresentanti sindacali. All’assemblea parteciperanno Maurizio Gabrielli, segretario Fiom Cgil territoriale di Jesi, Tiziano Beldomenico, segretario generale Fiom Cgil ed i delegati Rsa Fiom della Cnhi. Oltre a parlare delo sciopero generale proclamato per giovedì 16 dicembre, si affronterà la questione della procedura di mobilità annunciata via pec dalla multinazionale statunitense ai 260 lavoratori della Cartepillar, in presidio da venerdì scorso davanti allo stabilimento di via Roncaglia. Entro 40 giorni (il termine ultimo è quello del 23 febbraio 2022) dovrà essere trovato l’accordo sindacale per allontanare l’ombra dei licenziamenti collettivi. Le segreterie nazionali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, hanno già formalizzato al Mise una richiesta di convocazione dopo l’annuncio di chiusura dello stabilimento jesino.
Intanto oggi nell’aula di Palazzo Madama il senatore Antonio Saccone, portavoce nazionale dell’Udc e commissario regionale del partito nelle Marche, ha unito la sua voce al coro di solidarietà espresso alle maestranze della Caterpillar di Jesi. «Riteniamo inaccettabile la decisione di chiudere lo stabilimento della Caterpillar di Jesi e grottesca, oltre che inqualificabile, la modalità con cui il direttore dello stesso – scortato addirittura da bodyguard – ha comunicato la decisione dei vertici aziendali ai lavoratori. Stiamo assistendo ad un Natale nero per quasi 300 dipendenti che dall’oggi al domani stanno rimanendo in mezzo ad una strada» ha dichiarato Saccone.
«Su questo, ringrazio il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, e il presidente del consiglio regionale, Dino Latini, che si sono subito attivati, insieme a tutte le forze politiche regionali, per far sentire la voce di questi lavoratori appellandosi direttamente al premier Draghi. Se questa è la policy aziendale di una delle aziende prestigiose al mondo, così come l’ha definita la rivista Fortune, siamo davvero messi male.- ha proseguito il senatore – Respingiamo al mittente, i vertici aziendali americani, le accuse e le motivazioni formulate per prendere questa intollerabile decisione e chiediamo al governo e principalmente al ministro responsabile del Mise, On. Giancarlo Giorgetti, di convocare urgentemente i referenti statunitensi dell’azienda per cercare in ogni modo di tornare sui propri passi anche perché, lo stabilimento jesino produce utili e riesce a soddisfare le richieste e le aspettative anche triplicando i turni di lavoro. Chiediamo infine che anche i nostri canali diplomatici, su input del Ministero per gli Affari Esteri, ponga in essere quella moral suasion opportuna per risolvere questa questione che investe, senza alcun dubbio, anche i cordiali e sempre collaborativi reciproci rapporti tra stati».
La lista di maggioranza ‘Jesiamo’, oggi ha invece presentato un’interrogazione, firmata dal capogruppo Nicola Filonzi, da trattare al prossimo consiglio comunale, «dove viene chiesto – fa sapere in una nota il gruppo consiliare ‘Jesiamo’ – se risulta vero o meno che l’azienda avesse preventivamente informato sindaco e giunta della decisione di procedere alla chiusura dell’attività e, comunque, quali provvedimenti, iniziative ed azioni si intende adottare o perseguire, anche a livello sovralocale, per scongiurare l’annunciata chiusura dello stabilimento Caterpillar di Jesi. Intanto il sindaco Massimo Bacci si è attivato tramite la regione per l’apertura di un fascicolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico».
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