Anche i consiglieri comunali di Jesi parteciperanno al corteo dei protesta degli operai della Caterpillar, organizzato per giovedì prossimo da Porta Valle a Piazza della repubblica. La conferma è arrivata oggi pomeriggio nell’aula consiliare dopo l’audizione di due rappresentanti sindacali dei lavoratori del sito di via Roncaglia, per il quale la proprietà, la multinazionale statunitense, ha annunciato la chiusura. Su invito del presidente del Consiglio, Daniele Massaccesi, si sono alternati al microfono per riepilogare fatti e timori Davide Fiordelmondo della Fiom Cigil e Donato Acampora Fim Cisl. In apertura Massaccesi ha ricordato come non ci siano state avvisaglie prima dell’annuncio dell’apertura della procedura di mobilità per circa 270 dipendenti.«Una decisione che è irriguardosa nei confronti dei dipendenti e dell’intero territorio, questa è l’occasione per dimostrare la comunione di intenti della città. Il problema Caterpillar è di tutti – ha sottolineato il presidente del Consiglio – anche di chi non è coinvolto direttamente. Dobbiamo moverci senza divisioni, perché è un caso analogo a quella della Sadam degli anni scorsi che però fu trattato senza un vero coinvolgimento di tutti. Non è una questione di maggioranza e minoranza. Temo che sia difficile ottenere un passo indietro dalla Caterpillar, ma con l’impegno del ministero qualcosa si potrà ottenere». Per questo motivo Massaccesi ha auspicato che alla manifestazione del 23 dicembre sia partecipe tutto il Consiglio comunale.
Davide Fiordermondo ha invece raccontato i sentimenti forti che hanno permeato la comunicaizone della chiusura del sito jesino da parte nel nuovo ad francese. Ha rammentato ai presenti in aula come la caterpillar Jesi ha vinto il premio Inail perché considerata tra le aziende più sicure d’Italia, di come sia un’azienda sana. «Domani abbiamo l’incontro in regione. Abbiamo bisogno del totale sostegno della città di Jesi, la Caterpillar è una istituzione della città. Alla fine della manifestazione di giovedì chiederemo di esporre uno striscione su palazzo comunale, spero che la nostra richiesta venga accolta».
Donato Acampora ha invece parlato di numeri.«Nella lettera sulla procedura di mobilità si parla di 189 dipendenti a tempo indeterminato ma siamo quasi 280 con gli interinali. Per questi numeri difficilmente arriveremo se non marginalmente al Mise. Questa è un’occasione storica per dimostrare che il lavoro non si può dismettere così. L’emendamento contro le delocalizzazioni del governo forse potrà essere utile perché in un passaggio chiarisce che non si va fuori dalla trattativa se non c’è un accordo». Poi ha fatto serpeggiare un dubbio: «Questa azienda non sta fallendo, non sta passando in un paese dove si lavora con stipendi più bassi. Noi ipotizziamo che il lavoro di Jesi non andrà in Messico e in Cina come ci hanno detto ma in Germania, dove c’è una azienda cinese che lavora l’acciaio a prezzi inferiori. Costi più bassi della lavorazione della materia prima dell’acciaio per realizzare i ciclidri. -ha aggiunto Acanfora, licenziato nel giorno del suo compleanno, ha sottolineatoi – Se c’era un problema di costi ci si mette a una tavolino e si studiavano soluzioni. Questa andava fatto 2 anni fa quando l’azienda cominciava a parlare di conto terzisti».
Piena solidarietà alla battaglia dei lavoratori è stata espressa dalle pariole dei consiglieri comunali Santarelli, Catani, Binci, Garofoli e Filonzi, intervenuti al microfono. Il vice sindaco Luca Butini, che si è fatto portavoce dell’Amministrazione comunale (il sindaco è in quarantena a casa dopo il contagio da Covid 19), ha parlato di tradimento.«I tradimenti capitano. Jesi e Caterpillar dal 1926 erano una coppia. Grazie alla bontà di rapporti divennero artefici antesignani dell’art bonus per il recupero di una pala di Lorenzo Lotto della Pinacoteca. – ha rammentato durante il suo intervento – Ora ci mettiamo la faccia nel dimostrare il nostro sdegno e accoglieremo lo striscione da esporre su Palazzo comunale anche domani se è pronto». Prima dei saluti il presidente Massaccesi ha espresso il desiderio di formulare un documento unitario da sottoporre anche alle altre amministrazioni della Vallesina «per fare vedere che la comunità intera si muove in un certo modo. Poi vanno coinvolti i parlamentare della zona che hanno avuto fiducia dei cittadini. Sarà una battaglia difficile ma noi ci saremo alla manifestazione di giovedì prossimo e mi raccomando oltre al rispetto dell’ordine anche quello delle regole anti Covid».
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