Sono attesi migliaia di manifestanti al corteo di domani, 23 dicembre, promosso a Jesi dalle organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm a sostegno degli operai della Caterpillar. Il concentramento è previsto a Porta Valle alle 16 da dove l’articolato serpentone di rappresentanti istituzionali e politici e si comincerà a muovere per raggiungere intorno alle 17 Piazza della Repubblica. Con striscioni, bandiere e slogan gridati si protesterà contro la chiusura dello stabilimento di via Roncaglia e il licenziamento dei 270 dipendenti annunciati dalla multinazionale statunitense che, senza un accordo sindacale, diventeranno esecutivi il prossimo 24 febbraio. In Piazza Federico II sono invece previsti gli interventi sul palco dei delegati sindacali e delle autorità mentre alle 18.30 è in programma il concerto del gruppo Sambene con interventi dei lavoratori della Caterpillar.
L’avvio della procedura di mobilità annunciata dalla multinazionale statunitense è una decisione ritenuta ingiusta dal Consiglio comunale di Jesi, ma anche dall’Assemblea Legislativa delle Marche che proprio ieri ha votato all’unanimità una risoluzione bipartisan. Con l’atto si impegna la Giunta regionale ad attivarsi con il Governo perché la verteza Caterpillar si trattata al Ministero dello sviluppo economico. Il Mise ha infatti la capacità di sospendere i licenziamenti collettivi. Con la risoluzione si chiede anche che gli effetti del decreto anti-delocalizzazioni in via di approvazione con il decreto legge possa essere applicato retroattivamente, quindi anche a vantaggio degli operai di Jesi.
Molti politici hanno espresso vicinanza e una posizione ufficiale sulla vertenza Caterpillar aderendo alla manifestazione di domani. Tra loro potrebbe esserci anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Oltre ad assessori consiglieri regionali e comunali, ad alcuni sindaci delle città limitrofe a Jesi, si uniranno ai lavoratori in protesta anche alcuni parlamentari come Alessia Morani (Pd) e Nicola Fratoianni (SI), l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini. Il centro di Jesi sarà ‘blindato’ dalle forze di polizia per garantire sicurezza, ordine pubblico e rispetto delle normative anti-Covid, mentre gli agenti della Polizia locale assicureranno il buon funzionamento della viabilità aprendo e chiudendo a ‘soffietto’ le strade che intersecheranno il percorso contemplato dal passaggio dei manifestanti.
Il presidio dei lavoratori davanti ai cancelli dello stabilimento di via Roncaglia proseguirà ad oltranza anche durante le festività natalizie. Per rendere la permanenzùa dai lavoratori più agevole e ospitale contro i rigori dell’inverno, oggi i Centri Sociali di Jesi hanno montato una tenda vicino al gazebo esterno. Domani, inoltre, saranno ancora accese le telecamere dei programmi tv nazionali, che da giorni stanno seguendo l’evolversi della situazione, come Agorà (Rai3) e L’Aria che tira (La7).
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