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Pronto soccorso Torrette,
raddoppiati i letti in sala emergenza
Saltamartini: «Terza dose è la strada regina»

ANCONA – Si tratta di sei posti riservati a monitoraggio e trattamento di pazienti critici che devono essere valutati nel minor tempo possibile. Il costo per la loro realizzazione è stato di circa un milione di euro. Il punto sulla pandemia con l'assessore regionale alla Sanità: «come da circolare ministeriale, l’amministrazione è impegnata ad allargare i posti letto Covid»

L’inaugurazione della Sala Rossa

 

di Martina Marinangeli

Raddoppiano i posti letto in Emergenza al pronto soccorso di Torrette: si passa da tre a sei, con cambio di location. Questa mattina è stata inaugurata la Sala rossa, che accoglierà i pazienti critici per i quali, in base alla valutazione del triage, è necessario intervenire nel minor tempo possibile per gli elevati rischi legati della loro condizione. Il nuovo spazio, costato circa un milione di euro, è stato intitolato al dottor Marco Esposito, in servizio al pronto soccorso dal 1989 al 2010 e morto nel 2011 in un  incidente stradale mentre si recava a lavoro. Una vita spesa ad intervenire in contesti di emergenza e, per questo, invitava a «lavorare in tempo di pace per farsi trovare pronti. perché non sapremo il quando, ma non si può mettere in discussione il se dell’arrivo di un’emergenza», ha ricordato la primaria del pronto soccorso degli Ospedali riuniti, Susanna Contucci. Un’emergenza che oggi assume i connotati della pandemia Covid, inevitabilmente tema di giornata.

I dottori Aldo Salvi e Susanna Contucci

«Da un mese a questa parte – fa il punto Contucci –, si è visto un aumento degli accessi Covid anche nel nostro pronto soccorso. Da fine novembre abbiamo osservato un graduale aumento e siamo arrivati fino a 29 accessi la scorsa settimana e, da due tre giorni, abbiamo la nostra area Covid, già allargata, sempre piena con 6 pazienti». Ma Torrette ha visto tempi ben peggiori, come quando, nella precedente ondata, «avevamo 26 barelle nell’ospedale da campo e 13 ambulanze in attesa – ha ripercorso quel tragico passaggio il direttore generale degli Ospedali riuniti di Ancona, Michele Caporossi -. Ricordo che chiesi al dottor Aldo Salvi (direttore della Sod di Medicina Interna, D’Urgenza e Subintensiva di Torrette, ndr) cosa fare, e lui mi rispose che, in vita sua, non aveva mandato mai rimandato indietro nessuno e li prese tutti in carico». Ma emergenza non è solo il Covid ed i nuovi sei posti letto serviranno a ricoverare i codici rossi che accedono al pronto soccorso, i quali, come ha spiegato il dottor Salvi, rappresentano il 4,25% degli accessi totali. Una sala emergenza che servirà tutta la regione perché a Torrette non arrivano solo pazienti critici dalla provincia di Ancona, che rappresenta il 51,8% della platea. Dopo gli interventi del vescovo di Ancona Angelo Spina – che, come da tradizione, ha benedetto la Sala rossa – e del preside della Facoltà di Medicina della Politecnica, Mauro Silvestrini, le conclusioni sono state affidate all’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, che ha sottolineato come «quella marchigiana sia una delle migliori sanità a livello nazionale.

L’assessore Saltamartini

Quando parlo con gli assessori delle altre Regioni, è evidente il rispetto che hanno verso di voi. Il pronto soccorso è la prima frontiera ed a Torrette abbiamo salvato tante vite». A margine, il titolare della delega ha fatto il punto anche sulla situazione del personale sanitario, sottolineando come «questo problema si riflette in modo pesantissimo sull’assistenza primaria. Nelle prossime festività di Natale ci saranno delle sedi con la continuità assistenziale, il cosiddetto medico di base, sguarnite. Chi ha bisogno dovrà chiamare il 112. Dovremmo rivedere in sostanza l’organizzazione. Per esempio, nel caso dei medici di guardia, bisognerà ripiegare su postazioni che servono più Comuni. In questo caso, però, dovremmo prevenire con la contrattazione collettiva per negoziare i compensi». Quanto al capitolo pandemia, Saltamartini ha fatto sapere che, «come da circolare ministeriale, l’amministrazione è impegnata ad allargare i posti letto Covid. È in corso un’interlocuzione tra le aziende sanitarie per verificare quali servizi possono essere compressi perché evidentemente il personale che viene richiesto per l’allargamento dell’area, sia di terapia intensiva che nell’area medica, comporta una riduzione di questi servizi. È un sacrificio che ogni cittadino deve valutare se ritiene di non vaccinarsi. La strada regina è quella dell’immunizzazione tramite la terza dose».

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