Dal prossimo 20 gennaio anche per andare dal parrucchiere, dal barbiere, dall’estetista e in qualsiasi centro di servizi di cura alla persona bisognerà esibire il green pass, anche quello base, che si ottiene con un tampone negativo fatto 48 ore prima se antigenico, 72 ore prima se molecolare. La linea dal Governo è condivisa dalla Confartigianato Benessere Ancona-Pesaro e Urbino che concorda con la volontà alla base del provvedimento, di tenere sotto controllo il diffondersi dei contagi e la pressione sugli ospedali oltre che di far lavorare in sicurezza gli operatori del comparto benessere e di tutelare i clienti. «Quando si parla di lavoro – sottolinea Luca Casagrande responsabile del settore – si chiede, però, una attenzione anche al controllo del fenomeno dell’abusivismo che mette a rischio anch’esso la salute delle persone».
E’ proprio in momenti come questo attuale segnato dalla pandemia, in cui si registra una maggiore fragilità sanitaria, psicologica ed economica, che l’abusivismo prende piede a causa dell’incertezza generale che rende difficile il far rispettare le regole. Nelle province di Ancona e Pesaro-Urbino – fa sapere una nota della Cgia Benessere – sono 3 mila le imprese, tra acconciatori ed estetiste, circa 10mila gli operatori. Dai primi momenti della pandemia, e dunque già da oltre 2 anni, lavorano nel rispetto dei protocolli, con un rapporto di uno a uno con i clienti e su appuntamento, applicando procedure e utilizzando attrezzature che hanno richiesto un aumento nelle spese che solo in minima parte sono state ristorate. Tutto questo per garantire la sicurezza propria e soprattutto quella dei clienti con i quali c’è, nella quasi totalità dei casi vista la tipologia di servizi che viene erogata, un rapporto di grande fiducia. Contrastare l’abusivismo è sempre fondamentale per non danneggiare le imprese che rispettano le regole, ma anche per tutelare la salute delle persone. Ora con l’introduzione dell’obbligo del Green Pass, è tanto più importante tenere alta la guardia perché questo fenomeno non cresca. «Chiediamo attenzione massima – conclude Casagrande – nei confronti di coloro che lavorano in modo abusivo perché i non vaccinati possono andare solo da loro».
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