di Matteo Zallocco
Una lettera, quella inviata la scorsa settimana da Claudia Baiocco a Cronache Maceratesi, che è diventata un manifesto di civiltà. In questi giorni l’abbiamo vista, ascoltata, riletta in moltissimi media nazionali.
Se lo aspettava?
«No, mi hanno contattata davvero in tantissimi. Conoscevo molti giornalisti per il mio lavoro da portavoce a Roma in passato, ma non pensavo proprio ci potesse essere questo interesse in tutta Italia dopo la lettera pubblicata su Cronache Maceratesi. Quello che ho voluto lanciare è un messaggio di fiducia nella scienza, l’aver letto i vostri servizi sull’inchiesta delle falsi vaccinazioni mi ha fatto arrabbiare e ho ritenuto giusto dire la mia e raccontare quello che sto vivendo».
Ripartiamo da lì.
«Sono indignata e arrabbiata per queste persone che fanno finta di essere vaccinate e si comportano normalmente, frequentando magari il mio stesso ristorante o il mio stesso bar. Da due anni e mezzo ho scoperto di avere un cancro che purtroppo è già al quarto stadio (e il quinto non esiste). Nella mia lettera chiedo di avere fiducia nella scienza perché io grazie a un farmaco sperimentale vivo anche abbastanza bene. So che non guarirò e quindi dovrò sempre essere sottoposta a una terapia e non so quanto sarà lunga la mia vita: mi hanno detto puoi vivere due giorni, due mesi, due anni ma forse anche 20 anni perché la scienza ha fatto dei grandissimi progressi. E persa per persa, ho voluto far parte di questo gruppo sperimentale, se non ci sarò più domani avrò contribuito a fare del bene agli altri. Cosa che ovviamente non fanno questi signori».
I no vax?
«Il mio non è stato un attacco ai no vax ma ai presunti furbetti delle false vaccinazioni. Ho però constatato che molti no vax si sono subito riconosciuti in loro prendendone le difese».
Dove lo ha visto?
«Soprattutto sui social, ma anche vero che ho ricevuto tantissimi apprezzamenti e nei messaggi privati mi hanno scritto belle parole in tantissimi da tutta Italia e la pensano come me».
Cosa direbbe oggi ai no vax?
«Non ho mai voluto alimentare lo scontro in atto fra no vax e sì vax. Non mi interessa e anzi credo nella libertà di scelta e questo ci è garantito dalla nostra Costituzione e dal nostro sistema democratico. Sono liberale e garantista. Il mio è solo un appello a una maggiore responsabilità individuale in questo momento e a una maggiore umanità verso chi soffre anche di malattie non legate al Covid che diventano però sempre più diffuse a causa del Covid. Mi sento di stare dalla parte di quei malati che hanno visto sfumare i loro interventi programmati, di coloro che non riescono a fare un esame diagnostico preventivo, di coloro che con un problema grave ed improvviso non legato al Covid potrebbero avere difficoltà di accesso nelle strutture sanitarie che purtroppo sono in forte difficoltà, ma anche tutti i medici e ai sanitari che sono veramente stramazzati al suolo dopo due anni di vera trincea».
Ma cosa ha capito dalle reazioni di questi giorni?
«Che di fronte ai no vax ideologici possiamo fare davvero poco, alcuni si riconoscono subito anche da come parlano o scrivono: usano un linguaggio violento, cosa che i vaccinati non fanno nei loro confronti. Possiamo fare qualcosa invece verso coloro che hanno paura e si sono chiusi in casa non mettendo a repentaglio la propria vita e quella degli altri. Dobbiamo aiutare queste persone ad avere fiducia nella scienza».
«Io, malata oncologica ai furbetti del Covid dico: provate a guardare la morte in faccia»
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