Revocata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel suo comune di residenza. Non pesa più da ieri alcuna restrizione su Maria Grazia Papponcini, 60enne dipendente dell’Asur, inserita dalla procura nel gruppo delle 45 persone per cui sarebbe stata simulata l’inoculazione dall’infermiere Emanuele Luchetti, dal 10 gennaio scorso relegato in carcere. L’istanza per l’annullamento della misura cautelare era stata avanzata dalla difesa, l’avvocato Natalia Boemi, lo scorso venerdì, durante l’interrogatorio di garanzia sostenuto dalla 60enne. Davanti al gip ha rigettato ogni accusa, sostenendo di essersi regolarmente vaccinata.
Al Paolinelli di Ancona avrebbe ricevuto da Luchetti la terza dose. Per dimostrare questo, la difesa ha anche depositato una serie di documenti che «attestano l’alto livello di anticorpi della mia assistita, senza che abbia mai contratto il Covid». La stessa procura non si è opposta all’istanza di revoca del provvedimento cautelare. L’infermiere Luchetti, tra l’altro, nel suo interrogatorio avrebbe ‘scagionato’ la Papponcini, sostenendo di averla veramente vaccinata. Oggi, la dottoressa tornerà al lavoro: «Il provvedimento di sospensione dell’Asur (firmato il 14 gennaio, ndr) non è mai stato notificato alla mia assistita» ha concluso l’avvocato Boemi.
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