E’ durata diverse ore, lontana da obiettivi e telecamere nel rispetto del massimo riserbo, questa mattina la visita dei rappresentanti della Duplomatic Motion solutions di Parabiago alla Caterpillar di Jesi. Gli ospiti sono stati accolti dal direttore dello stabilimento Jean Mathieu Chatain, scortato dalla Digos, nella palazzina degli impiegati. Lo stesso manager ha preferito non partecipare al tour. Gli esiti di questa lunga mattinata saranno con ogni probabilità comunicati domani al tavolo del Mise, convocato in videoconferenza. Al primo incontro voluto al Ministero per lo Sviluppo Economico prenderanno parte i rappresentanti della multinazionale statunitense, le organizzazioni sindacali e tra le istituzioni anche l’assessore regionale Stefano Aguzzi. Stamattina davanti ai cancelli del sito di via Roncaglia gli operai in presidio permanente hanno raccontato la loro vertenza anche agli studenti di due quinte classi dell’istituto Cuppari-Salvati di Jesi, accompagnati dal professore Ero Giuliodori. Insieme ai rappresentanti sindacali di Fiom, Fiom e Uilm hanno ripercorso la cronologia delle tappe di una vicenda che dal 10 dicembre scorso, giorno della comunicazione della chiusura dal sito jesino, vede mobilitate le maestranze. L’auspicio dei lavoratori e dei sindacati resta quello del ritiro o del rallentamento della procedura di mobilità per permettere ad eventuali acquirenti di farsi avanti e opzionare la cessione dell’intero stabilimento, non di singoli rami, per garantire così continuità lavorativa a tutti gli operai. Cessione desiderata dalla stessa Caterpillar che ha nominato un advisor internazionale, Ernst & Young, per la vendita con mandato che scadrà, però, lo stesso giorno della fine delle trattative sindacali per scongiurare i licenziamenti collettivi, vale a dire il prossimo 23 febbraio.
«Saluto con favore il sopralluogo odierno del management della Duplomatic, azienda lombarda che ha fatto filtrare un interessamento per l’acquisizione del sito di Jesi della Caterpillar. Serve tempo perché si passi dalle parole ai fatti» ha commentato Carlo Ciccioli. Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale sta seguendo fin dall’inizio la vertenza che coinvolge circa 270 dipendenti dello stabilimento di Jesi della multinazionale americana e convivide le aspettative delle sigle sindacali. «Come Fratelli d’Italia abbiamo immediatamente affiancato la Regione, presidente Francesco Acquaroli in testa, nello stigmatizzare l’atteggiamento “yankees” del gruppo statunitense di netta chiusura verso qualsiasi ipotesi di mediazione. Ora, però, che esiste almeno un interessamento concreto all’acquisizione del sito produttivo di Jesi, occorre che si faccia un passo in avanti. Per questo, nell’incontro al ministero dello Sviluppo economico in programma domani 21 gennaio, l’argomento del ritiro della procedura di mobilità sia al centro del tavolo di crisi. Un mese, lettere di licenziamento potrebbero partire dal 23 febbraio prossimo, è un lasso di tempo troppo breve per chiudere una trattativa. Il nostro territorio marchigiano – conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, Carlo Ciccioli – non è un Far West».
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