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Inflazione e caro-bollette,
Confcommercio: «Conto salatissimo
per alberghi, bar e negozi»

ANCONA - La Giunta dell'associazione di categoria Marche Centrali, con il presidente Giacomo Bramucci e il direttore generale Massimiliano Polacco, si è riunita d'urgenza per affrontare la delicata situazione che mette a rischio i consumi delle famiglie e la tenuta delle imprese del terziario, compreso l'autotrasporto per la logistica dei beni destinati ai consumatori

Massimiliano Polacco

 

La Giunta al completo di Confcommercio Marche Centrali, presieduta dal presidente Giacomo Bramucci e dal direttore generale Massimiliano Polacco, si è riunita d’urgenza per affrontare e deliberare come primo punto all’ordine del giorno l’attuale situazione di emergenza dovuta all’insostenibile caro bolletta. «L’incremento dei costi energetici sta colpendo pesantemente le imprese del commercio, della ricettività e della ristorazione che nel 2022, nonostante le misure di contenimento già adottate dal Governo, dovranno sostenere un pesantissimo aumento della spesa complessiva per gas ed elettricità che passerà da 11,3 miliardi di euro del 2021 a 19,9 miliardi (+76%). – sottolinea una nota dell’associazione di categoria – In particolare secondo lo studio condotto da Confcommercio in collaborazione con Nomisma Energia, sull’analisi degli effetti del caro-energia sulle imprese del terziario: per l’elettricità, le imprese di questi settori, vedranno aumentare la bolletta da 7,4 miliardi di euro nel 2021 a 13,9 nel 2022. A questa spesa si dovrà poi aggiungere quella, altrettanto pesante, per il gas che, con un consumo complessivo di 5 miliardi di metri cubi, vedrà la bolletta aumentare da 3,9 miliardi euro nel 2021 a 6 miliardi nel 2022. Un conto salatissimo per 1 milione di imprese, le più colpite dalla pandemia, che oggi rischiano in tantissime la chiusura anche a causa dei rincari energetici».

Gaicomo Bramucci

Andando ad analizzare in dettaglio i singoli settori, considerando gli aumenti medi su base annua, dallo studio secondo Confcommercio per gli oltre 30 mila alberghi italiani la spesa per la bolletta elettrica passerà da 49 mila euro a 79 mila euro, un aumento del 61% solo in parte mitigato dalle offerte a prezzo fisso che qualcuno è riuscito ad ottenere sul mercato libero. A questo poi si dovrà aggiungere la bolletta del gas che passerà da 10 mila a quasi 20 mila euro. Per un albergo tipo (con consumi di 260 mila chilowattora/anno di elettricità e 18 mila metri cubi di gas), la spesa annua passa da 59 mila ? a 98 mila euro. Analogo destino spetta ai 140 mila bar d’Italia, la cui bolletta elettrica passerà in media da 4 mila a 7 mila euro per salire, con il costo del gas, da 5 mila a 10 mila euro in totale. I quasi 200 mila ristoranti registreranno una maggiorazione della spesa elettrica che passerà da 7 mila a 12 mila ? che, con il gas, farà segnare un maggiore costo totale che da 11 mila euro salirà fino a 19 mila euro.

«Per gli oltre 200 mila negozi alimentari, costretti ad utilizzare molta elettricità per la refrigerazione degli alimenti, la bolletta elettrica passerà da 15 mila a 24 mila euro, mentre i costi del gas, – prosegue l’associazione di categoria – usato per lo più per il riscaldamento dei locali, passeranno da 1.300 a 2.300 euro, con un totale che salterà così da 16 mila a 26 mila euro. I negozi non alimentari, circa 440 mila, la categoria più numerosa, riceveranno una bolletta energetica, fra gas ed elettricità, che aumenterà da 5 mila a 7 mila euro, con l’incremento maggiore dovuto all’elettricità. A peggiorare ulteriore la situazione il risveglio improvviso della quotazione del petrolio che dopo mesi di sostanziale stabilità, è arrivata a 87 dollari per barile, valore massimo da oltre 7 anni e circa il 60% in più rispetto ad un anno fa. Tale aumento ha determinato l’innalzamento del prezzo del gasolio diesel, impiegato dall’autotrasporto per la logistica di tutti i beni destinati ai consumatori finali, raggiungendo nuovi picchi a 1,65 euro per litro, valore massimo da metà 2014, superiore di 35 centesimi rispetto ad un anno fa. Per il settore dell’autotrasporto, che consuma circa 20 miliardi di litri di gasolio all’anno, questi aumenti significano un maggior costo su base annuale pari a 7 miliardi di euro».

Manifestazione di protesta dei ristoratori alla Confcommercio (foto d’archivio)

Aumenti definiti «insostenibili» e destinati ad incidere sull’inflazione e «ad indebolire la dinamica dei consumi. Per contrastare il “caro bollette”, – conclude Confcommercio – servono misure strutturali intraprese in un’ottica strategica di lungo termine: non possiamo più permetterci di dipendere così pesantemente dalle forniture estere. È necessaria una riforma della struttura della bolletta elettrica, anche affrontando il nodo degli oneri generali di sistema. E vanno messe in campo misure per compensare gli impatti negativi dell’aumento dei prezzi dei carburanti su tutta la filiera del trasporto e della logistica. E’ necessario un percorso di transizione energetica che consenta di tenere insieme innovazione tecnologica, rispetto dell’ambiente, benefici occupazionali ed economici per cittadini e imprese. E va attentamente valutato l’impatto del pacchetto europeo “Fit for 55”: vi è il rischio che, in assenza di correttivi, i costi della transizione risultino insostenibili per le imprese».

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