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«Smog, marciapiedi e sottoservizi
hanno danneggiato i tigli di viale Trieste»

JESI - Dopo le proteste e le polemiche dei giorni scorsi per il provvedimento di abbattimento di 12 alberi, oggi pomeriggio l’agronomo Ugo Pazzi ha illustrato ai componenti della terza commissione consiliare la perizia botanica con la quale ha accertato le anomalie, collegate anche all’età fiosiologica avanzata delle piante, che le rendono molto vulnerabili, propense al cedimento e quindi pericolose

Un momento della seduta della terza commissione consiliare di Jesi, svolta oggi pomerigio in video conferenza

 

Una relazione tecnica dettagliata sulla salute dei tigli di viale Trieste, quella che l’agronomo Ugo Pazzi, incaricato dalla cooperativa che gestisce la manutenzione del verde pubblico di Jesi, oggi pomeriggio ha illustrato ai componenti della terza commissione consiliare. La seduta, convocata per fugare ogni dubbio e malinteso sull’operazione di abbattimento di 12 tigli del viale dopo le proteste dei giorni scorsi, è stata trasmessa in diretta streaming nel sito internet del Comune di Jesi. L’agronomo ha spiegato di aver redatto una perizia botanica speditiva, da terra, visiva accertando diverse anomalie collegate all’età fiosologica avanzata delle piante (lì forse da più di 90 anni) a problemi di conflitto con i sottoservizi fognari e marciapiedi, e alla presenza troppo ravvicinata delle piante. Fattori nocivi ai quali si aggiungono lo smog provocato dal traffico veicolare e ferroviario della vicina stazione Fs, che  rendono quei 12 alberi molto vulnerabili e propensi al cedimento potenzialmente innescabile anche solo dal caldo estivo o dalla siccità invernale.

«L’agronomo deve fare una scelta difficile per capire quali sono gli alberi da sostituire – ha fatto osservare il prof. Pazzi – L’Amministrazione comunale ha invece responsabilità sul tema della sicurezza. Uno di questi alberi può improvvisamente schiantare a terra. Quel viale può diventare  pericoloso qualora si manifestassero condizioni climatiche avverse. Compito dell’agronomo è segnalare questo pericolo, compito dell’amministrazione e prendere in carico la relazione e valutare, sempre nel confronto con i comitati dei cittadini. Ritengo che quegli alberi siano compromessi. Si possono fare anche approfondimenti strumentali ma ci sarebbe costi da affrontare che a mio giudizio sarebbero superflui. Casomai sarebbe più opportuno concentrare le energie sul monitoraggio di quegli alberi che possono essere salvaguardati». Poi ha spiegato che nei contesti urbani le piante hanno un ciclo vegetativo più breve. Per i tigli ad esempio  lo standard adottato dalla Regione Marche si attesta sui 60-70 anni di vita sebbene siano piante molto più longeve. Oltre alla questione dei cambiamenti climatici percepiti anche dal mondo vegetale, lo sviluppo urbano ha imposto nel tempo la realizzazione di nuovi sottoservizi e marciapiedi, nel caso di viale Trieste gli alberi con età fisiologica molto avanzata e con conformazione a candelabro, in passato sono stati oggetto anche di capitozzatura, «una pratica di potatura che un agronomo non può accettare». Insomma quei 12 tigli « con difetti evidenti sui tronchi sono a rischio schianto».

L’assessore Napolitano, nel ringraziato anche i funzionari comunali dell’Area Servizi Tecnici, tutti presenti, per il lavoro svolto per loro di ordinaria manutenzione, ha garantito che «la stessa sensibilità dei cittadini residenti, risiede anche in Comune. I nostri agronomi sono per la conservazione delle piante, purtroppo abbiamo dovuto assumere dolorosa decisione per una questione di sicurezza. Nessuno di noi è un sadico che trova piacere ad abbattere alberi. Non ci si guadagna assolutamente nulla». Nel rispondere alle domande dei consiglieri Cioccolini, Animali, Marguccio e Fiordelmondo nel corso della seduta è stato inoltre chiarito che l’abbattimento dei 12 tigli non è correlato al progetto Viale Trieste di RfI che prevede la realizzazione di una rotatoria sempre in Viale Trieste con il possibile abbattimento di tre tigli nei giardinetti; che se possibile saranno ripiantumati altri alberi al posto dei 12 abbattuti (se ci sarà abbastanza spazio per non creare sofferenza agli altri). Il Comune di Jesi ha investito per manutenzione ordinaria del verde negli ultimi tre anni circa 800mila euro contro i 50mila euro di 10 anni fa.

Al termine dei lavlori, il presidente della terza commissione Filonzi ha espresso soddisfazione sperando «che la seduta sia servita per chiarire il lavoro svolto dietro le quinte. Ho voluto convocarla proprio per questo motivo. Mi è dispiaciuto venire a conoscenza delle offese mosse nei riguardi dei tecnici. Sono un abitante di via Trieste e mi dispiace che 12 piante verranno abbattute ma il viale ha identità anche di persone. L’anno scorso d’estate è caduto un albero su una panchina e sappiamo tutti che quel viale in passato è stato stravolto con la creazione di marciapiedi aggiuntivi, piantumazione di alberi nelle vasche nei giardinetti. Nessuno però ricorda questi dettagli». Alla richiesta del consigliere Lorenzo Fiordelmondo di pensare, per il futuro anche a progetti ideati con partecipazione diretta del cittadino per migliorare e abbellire magari anche viale Trieste, cosa che a suo giudizio è invece mancata in questa occasione, il vice sindaco Butini ha garantito che «l’attenzione che l’amministrazione comunale sta mettendo nel restituire o creare bellezza e fruibilità abitativa della città verrà rivolta non solo al corso o alle piazze anche verso altre zone, anche su viale Trieste che potrà essere al centro di una progettualità per migliorarlo».

 

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