«Meglio in campo all’aperto coi nostri tecnici che soli per strada. Ripensateci». Anche la Scuola calcio Giovane Ancona scrive al Ministro Speranza per sollecitare un dietrofront sul green pass obbligatorio per i baby calciatori, Continuano quindi gli appelli del mondo del calcio per superare la regola del certificato verde obbligatorio per poter giocare all’aperto. «Dopo lo sfogo di alcune società , prima tra tutte la Academy della Civitanovese, e l’appello in tal senso dell’Assessore allo Sport della Regione Marche Giorgia Latini, anche la nostra Società prende posizione, pur avendo annunciato nei giorni scorsi di avere una percentuale di tesserati vaccinati prossima al 99%. “Non è una battaglia che facciamo per noi ma per il bene dello sport e il futuro di tutti i ragazzi che amano il calcio» annuncia il presidente della Giovane Ancona, Diego Franzoni.
Nella lettera indirizzata al ministro Roberto Speranza e pubblicata sui social media, Franzoni intanto lo ringrazia «per tutto il lavoro che ha svolto in questi due anni. Sono Presidente dell’Associazione Sportiva Giovane Ancona Calcio, un’associazione che organizza volontariamente l’attività sportiva di 260 bambini e ragazzi dai 5 ai 17 anni. – esordisce il testo della missiva – Le scrivo per darle un suggerimento, per proporre una modifica alle regole attualmente in vigore per la pratica sportiva di squadra per i ragazzi/e con più di 12 anni. A mio parere, considerato che negli istituti scolastici italiani i ragazzi e le ragazze con più di 12 anni possono frequentare le lezioni, nelle aule, quindi in ambienti chiusi, eccetto qualche finestra aperta (insegno nelle scuole superiori e conosco bene la situazione) indossando la mascherina, anche se non hanno il green pass rafforzato. Penso e ne sono convinto che gli stessi ragazzi senza green pass rafforzato potrebbero praticare lo sport di squadra all’aperto, con minor rischio della frequenza a scuola, con la precauzione di non fargli usare gli spogliatoi. Sono certo che è meno rischioso per i giovani praticare il gioco di squadra all’aperto, seguiti e tutelati dai nostri preziosi tecnici, piuttosto che frequentare le lezioni a scuola magari in 25 in un’aula per 5 ore di seguito».
Franzoni specifica infine di inviare l’appello «per dare la possibilità a questi minorenni di praticare il loro sport preferito perché per loro è un fatto di crescita, è un’occasione per non stare in strada senza uno scopo preciso. La ringrazio per l’attenzione e mi auguro che la sua sensibilità di padre Le permetterà di accogliere il mio suggerimento» chiude la lettera.
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