Nasce il comitato “RispettiAmo Il Centro” contro la movida molesta nel centro storico di Osimo e 188 residenti che abitano dentro le mura firmano una petizione e presentano un esposto al sindaco Pugnaloni, alla Procura del Tribunale di Ancona, del Tribunale dei Minori, al prefetto, al questore di Ancona e ai vertici delle forze dell’ordine di Osimo. «L’iniziativa – si legge nella nota del Comitatoche ha depositato ieri la segnalazione – è stata promossa da un gruppo di residenti che abitano in varie zone del Centro storico e che, dopo aver evidenziato all’Amministrazione comunale, in più occasioni già da un anno, le situazioni di degrado e disagio presenti (suggerendo anche proposte per migliorare la situazione), hanno purtroppo riscontrato la necessità di presentare l’esposto allegato attraverso una raccolta di firme che tenesse conto pure del malcontento rappresentato da molti altri residenti. E’ sicuramente positivo e auspicabile il fatto che un Centro storico sia frequentato anche da persone che non vi abitano, ma questo deve avvenire sempre nel rispetto delle regole di civile convivenza, se non si vuole che esso si svuoti progressivamente di residenti diventando un quartiere fantasma, frequentato principalmente nei fine settimana soprattutto per esigenze di svago che sempre più comportano un degrado complessivo della sua vivibilità».
Nel dettaglio, nella segnalazione i firmatari denunciano ed espongono alle autorità il fatto che «in tutto il Centro storico di Osimo, con particolare sviluppo nelle aree ricomprese lungo il Corso Mazzini, la Piazza Dante, la Piazza del Duomo e vie, vicoli e zone limitrofe, si verificano diffusi assembramenti di persone, molto spesso composti da giovani apparentemente minorenni, che si ritrovano anche per consumare cibo e bevande di qualsiasi tipo, comprese quelle alcoliche». Il fenomeno si ripete costantemente e da diverso tempo (ormai da parecchi mesi), soprattutto durante le serate di venerdì e sabato. «Ne deriva un continuo disturbo sia della quiete pubblica, a causa del chiasso e degli schiamazzi prodotti senza alcuna remora, dal pomeriggio e addirittura fino alle tre e oltre di mattina, che della sicurezza pubblica, dal momento che in alcuni casi si sono verificate anche delle risse tra gli stessi ragazzi palesemente in stato di ebbrezza. – scrive il Comitato “RispettiAmo Il Centro”.
Fatti che a giudizio dei firmatari della petizione e dell’esposto sono «lesivi anche del decoro e dell’igiene pubblica: infatti le urla e gli schiamazzi, a volte uniti all’utilizzo di apparecchi che riproducono musica ad alto volume, sono spesso conseguenti ad un manifesto stato di ubriachezza, accompagnato da episodi di vomito, escrementi e urine lasciati per le pubbliche strade unitamente a cibi e bevande con relativi contenitori abbandonati sulle strade stesse e nei gradini delle case e dei palazzi. Inoltre tali rumori non consentono ai sottoscritti ed ai propri familiari di lavorare e/o riposare regolarmente, essendo costretti persino a svegliarsi più volte nonché a rimanere svegli per diverse ore».
Una situazione che è ormai diventata insostenibile anche considerato che, di recente, «alcuni residenti sono stati oggetto diretto di insulti, minacce ed aggressioni verbali accompagnate addirittura da sputi per il solo fatto di aver invitato qualche ragazzo a porre fine a propri comportamenti di disturbo della quiete pubblica». Pertanto chi ha firmato l’esposto invita e diffida «il sindaco e tutte le autorità, ognuna nella propria competenza, a prendere tutti i provvedimenti necessari per riportare il centro storico di Osimo alla civile fruibilità di tutti i cittadini, ed in particolare degli abitanti della zona del centro; il sindaco, quale ufficiale di Governo, tenuto conto degli illeciti amministrativi disciplinati dalla legge 26/10/1995 n.447 (legge quadro sull’inquinamento acustico) e anche delle recenti pronunzie giurisprudenziali in materia (vedasi da ultimo Consiglio di Stato, Sez I, del 19/07/2021 n. 2075), a prendere tempestivi ed efficaci provvedimenti per far cessare le immissioni sonore derivanti dagli schiamazzi conseguenti agli assembramenti di persone e di adottare le misure necessarie per riportare i rumori nei limiti della normale tollerabilità; l’autorità giudiziaria e le forze dell’ordine in indirizzo a perseguire le fattispecie di reato concretantesi nei fatti sopra esposti, in particolare per le violazioni degli articoli 588, 659 e 660 codice penale (reati di rissa, molestie e disturbo alle persone e alla quiete pubblica). Salvo ogni diritto risarcitorio in sede giudiziaria».
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