di Gabriele Censi
Le opportunità della scienza e le pari opportunità, per una inaugurazione molto al femminile del 686esimo anno accademico di Unicam. L’ateneo guidato da Claudio Pettinari lascia ampio spazio al racconto diretto di una scienziata nella scaletta della cerimonia all’auditorium Benedetto XIII.
L’ospite “politica”, la ministra Elena Bonetti ha dato forfait all’ultimo minuto per un impegno sopraggiunto e ha mandato il suo messaggio di saluto on line, l’altra ospite, la senatrice a vita Elena Cattaneo ha svolto una lectio molto dettagliata sulla libertà della scienza come presupposto imprescindibile per il nostro futuro. Una bella e simbolica immagine di Rita Levi Montalcini a 99 anni, con il pugno stretto, ha aperto e chiuso la sua lunga relazione. Citata anche Katalin Karikó dalle cui ricerche è stato possibile oggi il vaccino per il Covid, poi il sacrificio di Giulio Regeni, le restrizioni sulla sperimentazione animale, gli Ogm, ricordando Nazareno Strampelli, la biodinamica e il cornoletame. Meno vincoli e più competizione per raggiungere risultati scientifici che «sono nella storia del nostro paese in tutti i campi, abbiamo due strade davanti: quella delle sovvenzioni date a prescindere oppure quella del merito e delle pari opportunità».
Prima della applaudita lezione di Elena Cattaneo si erano succeduti vari interventi, il primo del presidente della conferenza dei rettori Ferruccio Resta sempre in video collegamento e poi del presidente del consiglio degli studenti Yari Ferroni, della rappresentante del personale tecnico e amministrativo Irene Pisani e della rappresentante di docenti e ricercatori Stefania Silvi.
Il rettore Claudio Pettinari al suo quinto evento inaugurale comincia ad usare parole di bilancio e lo fa con l’orgoglio dei risultati raggiunti, numeri certificati nella tante classifiche che mettono l’ateneo spesso in vetta. «Grazie alla scienza questa comunità avrà un futuro, siamo stati un volano per lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio e continueremo ad esserlo anche nei prossimi anni, chi verrà dopo di me farà ancora meglio». Un aggettivo inconsueto al momento della formula di apertura dell’anno accademico esce dalla voce determinata del rettore: «La generosa università di Camerino».
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