E’ stato riaperto ormai da 10 giorni il ponte sul fiume Musone di via Cagiata, dopo il maltempo dello scorso dicembre, con la riattivazione del traffico automobilistico. Gli ‘Amici della Pista Ciclabile’ di Osimo, il gruppo di volontari che si prende cura dell’anello di 5 chilometri di Campocavallo, segnalano però, come postumi dell’esondazione del corso d’acqua, i danni registrati in più punti della pista ‘Girardengo’ di Campocavallo. Hanno, pertanto, scritto una lettera indirizzata al presidente del Consiglio delle Marche (la Regione ha competenza sui corsi d’acqua), all’assessore regionale competente e al presidente della Provincia di Ancona.
«Le piene dello scorso dicembre con le conseguenti esondazioni hanno cambiato il percorso del fiume in parecchi tratti, il più preoccupante è in prossimità del tratto di strada provinciale di via Settefinestre. – si legge nella missiva firmata da Palmiro Possanzini coordinatore degli ‘Amici della Pista ciclabile’ – Il pericolo di frane analoghe a quelle del 2015 è evidente a tutti, rendiamo noto che nel ponte in questione, e in prossimità dello stesso, tre su quattro campate sono costruite da arbusti e depositi alluvionali che da decenni non sono stati rimossi in modo da lasciare libero il deflusso delle acque. Ogni piena crea il cosiddetto ‘effetto ad imbuto’ perché l’acqua, trovando ostacolato il passaggio sotto al ponte, esonda lateralmente creando sempre maggiori danni alla strada e ai laghetti limitrofi».
L’appello è però esteso e rivolto «senza polemiche» a tutte le istituzioni «affinché s’impegnino alla risoluzione dei problemi, divenuti insostenibili e più volte esposti gli organi dell’Amministrazione comunale, nei consigli di quartiere, a tutte le forze politiche locali nessuna esclusa». «Non sono in gioco gli interessi personali ma la sopravvivenza di una pista ciclabile frequentata dai cittadini di Osimo che dei Comuni limitrofi» chiude la lettera.
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