Sono state centinaia le persone scese in strada questo pomeriggio a Falconara per dire ‘No alla guerra’ e mostrare vicinanza al popolo ucraino.
Il corteo pacifico è partito dal Monumento ai Caduti di via Matteotti per arrivare in piazza Mazzini.
L’iniziativa è stata organizzata dall’amministrazione comunale falconarese. A partecipare, oltre ai cittadini e tantissimi bambini, sono stati anche i componenti della comunità ucraina residente in città e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil.
Tanti dunque gli studenti che hanno preso parte alla manifestazione e che, giunti in piazza Mazzini, ne sono diventati parte attiva condividendo le loro riflessioni.
Pian piano i partecipanti hanno preso la parola mentre il Centro Pergoli veniva illuminato con i colori ‘giallo e azzurro’ della bandiera Ucraina.
«Mai avremmo immaginato di dover vivere un’altra drammatica pagina di storia – ha detto il sindaco Stefania Signorini –. Nel momento in cui stavamo rialzando la testa dopo la pandemia che ha coinvolto il mondo intero, ci ritroviamo a combattere per il diritto alla pace e alla libertà personale. L’attacco della Russia all’Ucraina, nel cuore dell’Europa – ha sottolineato -, è inaccettabile. La cultura della pace, che proprio in Europa sembrava un obiettivo già raggiunto dopo il prezzo così alto pagato nel passato, rischia di perdere i suoi fondamenti».
Il primo cittadino ha poi detto che «non è il momento di capire i motivi di questa situazione, è il momento di dire basta a un’aggressione che l’Ucraina sta subendo. E’ doveroso essere qui tutti insieme con il desiderio che quest’orrore finisca. Non possiamo rimanere in silenzio per rispetto ai nostri fratelli ucraini e per i nostri giovani che hanno il diritto di invocare la pace! E’ proprio a voi ragazzi che mi rivolgo – ha aggiunto – perché siate testimonianza di un nuovo futuro e di una nuova umanità, perché siate portavoce di speranza e degli ideali di pace e di giustizia. Mi rivolgo anche a tutta la nostra comunità, sempre attenta, generosa e solidale, la vostra presenza qui rappresenta l’abbraccio al popolo ucraino, il calore e il sostegno morale verso chi è in difficoltà. Sono certa che come cittadini, al fianco delle istituzioni, riusciremo a mettere in campo tutto quello che sarà necessario a partire da posizioni nette, fino ad arrivare a un supporto concreto a chi ne ha più bisogno. Non mi aspettavo tanta partecipazione, oggi mi sento più che mai orgogliosa di essere il vostro sindaco».
A prendere la parola è poi stata anche Adriana Khanyk, della comunità ucraina delle Marche, delegata con il marito per la zona di Falconara, dove la coppia vive da 20 anni. Adriana, casalinga e occasionalmente impegnata come interprete, ha ringraziato le istituzioni e i cittadini per la vicinanza dimostrata in questo momento drammatico.
«Vogliamo ringraziare lo Stato italiano – ha detto – che in questo difficile momento è vicino al popolo ucraino e lo sta aiutando a combattere contro l’esercito di Putin, il popolo italiano che sta mandando aiuti al nostro popolo per sostenerlo in questo difficile momento, il Papa per lo sforzo che sta compiendo per portare la pace, la chiesa per le preghiere e la raccolta di aiuti e ancora Croce Rossa, Protezione civile e i media italiani che stanno portando alla luce quello che sta succedendo in Ucraina. Vogliamo ringraziare il sindaco Stefania Signorini per il sostegno e la vicinanza al popolo ucraino. Insieme faremo di tutto per non far espandere questo male nel mondo».
Il pomeriggio si è concluso con l’intervento degli alunni delle scuole elementari falconaresi. Il corteo di oggi ha fatto seguito alla manifestazione che ieri ha riempito piazza Cavour, ad Ancona, con i colori della bandiere della pace e della bandiera dell’Ucraina. Intanto, in tutte le Marche sono partite le catene di solidarietà per portare aiuti al popolo attaccato la scorsa settimana dalla Russia. Molti supermercati, ma anche altre attività commerciali, hanno allestito degli spazi dove poter contenere alimenti destinati all’Ucraina. Associazioni si stanno organizzando per inviare cibo, ma anche vestiti e medicine. Un furgone, per esempio, è partito oggi stesso da Collemarino dopo aver raccolto beni di prima necessità da inviare alla frontiera.
(Redazione CA)
«No alla guerra», il grido di Piazza Cavour tra i colori dell’Ucraina e della pace (Foto)
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