L’obiettivo è essere «la migliore filiera in Europa per il benessere di persone e animali». È questa l’ambiziosa “mission” di Fileni. Lo ha spiegato il gruppo questa mattina a Milano, durante il convegno “Scegliamo di difendere il futuro” organizzato alla Fondazione Feltrinelli. Il gruppo con sede a Cingoli è il primo produttore italiano ed europeo di carni avicole da allevamento biologico e terzo player nel settore avicunicolo nazionale. Lo scorso gennaio ha ottenuto la certificazione B Corp, il bollino riconosciuto alle aziende che a livello mondiale si distinguono per l’adozione dei più alti standard di performance ambientali e sociali.
Nel mondo se ne contano oltre 4mila (più di 120 solo in Italia), ma Fileni è il primo produttore di carne ad aver ricevuto il riconoscimento, rilasciato dall’ente no profit statunitense B Lab. Il percorso sostenibile dell’azienda marchigiana – fondata nel 1970 da Giovanni Fileni e che oggi può contare su 500 milioni di fatturato, 1.800 dipendenti e circa 300 allevamenti – è stato raccontato durante l’evento di Milano.
«Abbiamo affrontato un processo profondo di confronto interno ed esterno – ha spiegato Massimo Fileni, vice presidente del Gruppo – e ci siamo riconosciuti la vocazione, forte e con profonde radici, ad essere un’azienda attivista. Nella definizione delle nostre purpose, vision, mission, nel nostro compasso strategico, abbiamo portato alla luce una linea che passa dalla sostenibilità, dall’economica circolare e arriva naturalmente a un terzo concept ancor più evoluto: quello di “rigenerazione”, intesa come la capacità di generare più valore economico, sociale e ambientale di quello utilizzato per produrre».
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