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Vaccini bluff, altri 5 indagati:
c’è anche una mamma
che ha pagato per il figlio

MAXI INCHIESTA - Ecco chi sono i nuovi presunti clienti dell'infermiere Luchetti, che avrebbero sborsato soldi per le finte iniezioni. Stamattina gli agenti della Mobile hanno notificato le misure cautelari tra la provincia di Ancona e Macerata. Salgono così a 84 le persone coinvolte nell'indagine a vario titolo in poco più di due mesi

Una finta vaccinazione al Paolinelli di Ancona

 

Altri cinque presunti clienti che avrebbero pagato per una false dose di vaccino e per ottenere il certificato verde. Si allarga ancora l’inchiesta Euro Green Pass: emesse altre cinque misure cautelari. Sono state notificate questa mattina da gli agenti della Squadra Mobile di Ancona e dai colleghi della Squadra mobile di Macerata, diretta dal commissario capo Matteo Luconi.

Colpiti dall’obbligo di dimora nel comune di residenza e di presentazione alla polizia giudiziaria, con l’aggravante del divieto di uscire di casa dalle 21 alle 6 tre persone del Maceratese e due dell’Anconetano: Jessica Pennesi, 31 anni, ufficialmente residente a Sant’Angelo in Pontano, ma rintracciata dalla polizia a Macerata; Silvia Palmieri, 44 anni, residente a Civitanova e moglie di Daniele Mecozzi, il ristoratore finito ai domiciliari con l’accusa di essere uno degli intermediari tra l’infermiere Emanuele Luchetti e le persone che pagavano per la finta vaccinazione; Paola Marchetti, 57 anni, residente a Chiaravalle e il marito Franco Cantarelli, 62 anni. A loro si aggiunge una donna che vive nel Maceratese e di cui omettiamo il nome per tutelare il figlio minorenne che lei, secondo l’accusa, avrebbe accompagnato da Luchetti per una falsa iniezione.

Emanuele Luchetti scortato in tribunale della Penitenziria

Per tutti l’accusa è quella di aver pagato l’infermiere anconetano per una finta dose di vaccino, utile a ottenere il green pass. Contestualmente ai nuovi cinque provvedimenti cautelari personali notificati oggi, è stato eseguito il sequestro preventivo fino alla somma di 4.500 euro a carico dell’infermiere Luchetti.

Con queste nuove misure, salgono a 84 gli indagati in poco più di due mesi, devono rispondere a vario titolo di peculato, falso ideologico e corruzione. Tra i 300 e i 500 euro la somma pattuita, in media, per la finta vaccinazione. Le indagini sono state portate avanti tra dicembre 2021 e gennaio 2022, attraverso intercettazioni e microcamere installate all’interno dell’hub vaccinale.

La prima tranche era partita il 10 gennaio, con gli arresti dell’infermiere vaccinatore Emanuele Luchetti e quattro presunti intermediari: oltre a Mecozzi, l’avvocato Gabriele Galeazzi, l’imprenditore edile anconetano Stefano Galli e la banconista romena Maria Daniela Zeleniuschi, finiti ai domiciliari. Il primo è in carcere, gli altri ai domiciliari. Mentre le misure cautelari dell’obbligo di residenza e di firma erano state emesse per altri 45 presunti clienti.

Il mese scorso la seconda parte dell’inchiesta con altri 29 nuovi indagati: due sono finiti ai domiciliari con l’accusa di essere degli intermediari, l’imprenditrice balneare di Civitanova Maria Francesca Lattanzi (già indagata come cliente nella prima tranche) e il fabrianese Edmondo Scarafoni. Per gli altri 28 presunti clienti le stesse misure dell’obbligo di residenza e di firma emesse per gli altri.

(Redazione CA)

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