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Sanità, l’affondo di Italia Viva:
«La Regione è prigioniera
delle proprie promesse elettorali»

SUMMIT A CIVITANOVA con il coordinatore regionale Fabio Urbinati: «Non ci limiteremo ad evidenziare le contraddizioni di Acquaroli e Saltamartini. Ma abbiamo già iniziato ad analizzare provincia per provincia tutte le anomalie e le disfunzioni»

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Fabio Urbinati

 

«Ormai sotto gli occhi di tutti che questa amministrazione regionale è prigioniera delle proprie promesse elettorali». Così Italia Viva, che martedì con il coordinamento Sanità Marche ha organizzato un incontro a Civitanova per parlare. Alla presenza del coordinatore regionale Fabio Urbinati e delle rappresentanze dei direttivi provinciali, presenti anche tanti professionisti del settore e volontari. Non poteva mancare un’analisi approfondita della situazione sanitaria regionale dopo oltre un anno e mezzo di amministrazione di centrodestra, ed in particolare sulla pubblicazione del Master Plan regionale di edilizia sanitaria presentato dalla regione Marche per l’impiego dei fondi Pnrr.

«Senza indirizzi chiari di politica sanitaria, ed in particolare, di medicina territoriale – dice Italia Viva – questo master plan rischia di diventare un mucchio di mattoni vecchi e nuovi senza contenuto.  Acquaroli e Saltamartini a partire dal novembre del 2020 hanno più volte annunciato la redazione di un nuovo piano socio sanitario che avrebbe riorganizzato in breve tempo la sanità regionale. Invece solo un timido atto che ha detto “ni” alla realizzazione dei nuovi ospedali a partire da quello di Pesaro/Fano. Inoltre riteniamo offensivo per i cittadini marchigiani parlare di ospedali di primo livello su più plessi. Questo schema esiste già da quasi 20 anni e non ha dato i risultati che ci si aspettava, soprattutto nella gestione degli ospedali, soprattutto dopo l’entrata in vigore del decreto Balduzzi, ha messo in luce tutti i suoi limiti».

«Questa tesi – continuano i renziani – è stata sostenuta con veemenza anche dal centrodestra, oggi al governo di Palazzo Raffaello, quando era all’opposizione. Per tutti questi motivi, Italia Viva Marche non si limiterà ad evidenziare le contraddizioni di Acquaroli e Saltamartini. Ma ha già iniziato ad analizzare provincia per provincia tutte le anomalie e le disfunzioni della nostra sanità regionale, per arrivare poi a proposte serie e dettagliate soprattutto per la nostra medicina territoriale, di cui se ne sente sempre più necessità. Noi ci siamo e ci saremo. Pronti a difendere la nostra sanità, i nostri operatori e soprattutto i cittadini della nostra regione».

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