Strage della Lanterna Azzurra di Corinaldo: un altro presunto componente della gang di rapinatori davanti al giudice. Si è aperta oggi nell’aula del gup Francesca De Palma l’udienza preliminare per Riccardo Marchi, 23enne bolognese collocato dalla procura la notte dell’8 dicembre del 2018 all’interno della discoteca di Corinaldo assieme ai sei scippatori armati di spray al peperoncino, già condannati fino al secondo grado di giudizio per la strage che fece 6 morti e circa 200 feriti. Marchi, al contrario della ‘cricca’ della Bassa Modenese, è stato sempre indagato a piede libero, entrando nell’inchiesta in un momento successivo. I pm Paolo Gubinelli e Valentina Bavai hanno contestato gli stessi reati (ad eccezione dell’associazione a delinquere) attribuiti alla banda. Ovvero: omicidio preterintenzionale, lesioni personali, furto e rapina. Tutte accuse mosse in concorso con gli altri imputati. Sarebbero stati almeno sei gli atti predatori commessi all’interno del locale di via Madonna del Piano per mettere le mani sulle collanine d’oro indossate dai giovani avventori.
Il difensore del 23enne, l’avvocato Cristiano Prestinenzi, ha annunciato la possibilità di chiedere di procedere con il rito abbreviato. Per la formalizzazione, il gup ha rinviato l’udienza al 18 luglio. Si sono costituti parte civile i familiari delle sei vittime. Persero la vita, schiacciati dalla calca causata dal fuggi fuggi provocato dalla propagazione dello spray urticante, cinque minori (Emma Fabini, Asia Nasoni, Benedetta Vitali, Mattia Orlandi e Daniele Pongetti) e una mamma di 39 anni, Eleonora Girolimini. I sei dello spray sono stati giudicati in abbreviato fino al secondo grado di giudizio, ottenendo pene complessive per 70 anni e 4 mesi di carcere (leggi l’articolo). Ci sono state sette condanne (sempre in abbreviato) e due patteggiamenti, invece, tra i proprietari dell’immobile, i gestori e gli addetti alla sicurezza per la notte dell’8 dicembre 2018 (leggi l’articolo). Il 3 giugno inizierà invece il processo per chi ha deciso di procedere con il rito ordinario: tra questi, i sei componenti della Commissione di Vigilanza che rilasciarono ai gestori della Lanterna la licenza di pubblico spettacolo pur non avendo il locale, dice la procura, i requisiti tecnici e di sicurezza per ottenerla. Marchi avrebbe conosciuto, tra quelli della banda, Andrea Cavallari, ma non gli altri componenti.
(fe.ser)
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