Nella Sala Gialla approvato ieri con 15 sì della maggioranza, sei no e una astensione dell’opposizione, il documento programmatico per il nuovo Piano urbanistico comunale di Osimo. «Finalmente l’urbanistica in città non sarà più spinta dall’edificazione come mezzo per ottenere nuove entrate di bilancio e impegni dai privati per realizzare la strada di bordo a sud. – commenta in una nota il sindaco Simone Pugnaloni – Il mondo è cambiato da quando l’amministrazione Latini fece approvare il Prg nel 2008 senza adeguarsi agli strumenti urbanistici sovra ordinati, mossa che tra l’altro fece avviare un contenzioso con la Provincia ancora fermo al Tar e che la nostra amministrazione comunale punta a risolvere in maniera extragiudiziale. Tramite una nuova variante generale al Prg. Con una pianificazione di Osimo che sia sostenibile e oculata. Niente più Ats, Ambiti di trasformazione strategica che hanno comportato grandi incompiute, una su tutte la strada di bordo a sud. La variante a nord che ora l’amministrazione vuole progettare sarà slegata dalle edificazioni, consentirà un percorso viario alternativo a quello attualmente già ingolfato a sud della città e sarà finanziata con fondi sovracomunali e non dai lottizzanti».
Il Documento di programmazione urbanistica è stato redatto con l’aiuto della Università Politecnica delle Marche che, lavorando con i tecnici comunali, ha svolto una analisi approfondita dalla città di oggi per pianificare l’urbanistica del futuro, ha spiegato nell’aula consiliare l’assessore Annalisa Pagliarecci. «Due elementi sono inconfutabili dallo studio svolto dalla Politecnica. – sottolinea Pugnaloni nella sua nota – Il primo: le previsioni urbanistiche dei vecchi Prg sono rimaste in gran parte sulla carta. Del Prg del 1996 solo il 39% è stato attuato, di quello del 2008 appena il 4%. Degli Ambiti di trasformazione strategica inseriti nel Prg del 2008 e che servivano anche a finanziare la strada di bordo, solo 5 su 32 sono stati attivati, tra contenzioso con la Provincia e crisi dell’edilizia che ha reso sovrastimata ogni previsione. Secondo elemento che marca la differenza col passato: dalla quantità passeremo alla qualità. Quindi prima i servizi pubblici, poi l’edificazione. Finora non è stato così. Basti pensare ad esempio alle aree verdi previste nel Prg 2008 e dai suoi Ats: il 36% del verde non è stato realizzato e il 25% non è stato acquisito per collaudi mai completati dal lottizzante, denotando una gestione non prioritaria dei servizi di utilità pubblica rispetto alla edificazione privata».
A dare qualità alla nuova variante generale al Prg che andremo a realizzare, – secondo l’Amministrazione comunale – ci saranno non solo i concetti di rigenerazione urbana e compensazione ambientale, ma anche nuovi Piani per coordinare determinati ambiti, come il Piano del verde, della mobilità sostenibile, dell’energia, del commercio, di abbattimento delle barriere architettoniche, dell’edilizia scolastica, sportiva e culturale, per non lasciare nulla al caso. «In questo senso, ricca e indispensabile è stata l’esperienza dei tour nei quartieri rinominato Arcipelago dei Contesti svolto nel 2021, per raccogliere istanze dai cittadini e adeguare la programmazione ai vari contesti socio-economici che cambiano da rione a rione della città. E’ stato, è e sarà un percorso articolato e che darà i suoi frutti a lungo termine, ma che pone le basi per progettare una Osimo moderna, accessibile, intelligente» conclude il sindaco.
‘Dalla quantità alla qualità’: entro il 2023 il nuovo Prg di Osimo
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