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Riforma della sanità, chi ci guadagna?
In molti ma non i cittadini

L'INTERVENTO di Claudio Maria Maffei sulla rivoluzione del sistema sanitario avviata dalla giunta regionale

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Claudio Maria Maffei

 

di Claudio Maria Maffei*

Con la riforma della sanità marchigiana che la Giunta ha proposto qualcuno ci guadagna di sicuro. Ci guadagnano i direttori e i dirigenti in più che la nuova organizzazione prevede con un quasi raddoppio (unico caso probabilmente in Italia) del numero delle Aziende che passano da 4 a 7. Ci guadagna almeno in termine di ruolo la Università Politecnica delle Marche che la Regione ha identificato come partner privilegiato. Ci guadagna di certo la Giunta che questa riforma l’ha fortemente voluta.

Tutti gli altri invece non si capisce invece cosa ci guadagnino. I cittadini avranno per molti mesi più problemi dei tanti che già hanno oggi. Con tutto l’apparato sanitario regionale impegnato a creare e smontare Aziende chi darà risposte ai tre problemi che già oggi incombono sui cittadini: liste di attesa, servizi di Pronto Soccorso e recrudescenza epidemica?

Analogo discorso vale per gli operatori i cui problemi drammatici di carenza di organico verranno affrontati da direzioni generali nella assurda situazione di essere in scadenza da una parte e impegnatissime dall’altra a preparare il terreno a chi le dirigerà in futuro.

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Il presidente della Regione Francesco Acquaroli e l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini

Quanto ai Comuni, si dice di dare finalmente loro più spazio quando in realtà è già stato tutto deciso: rete ospedaliera, Case della Comunità e Ospedali di Comunità.

Stesso discorso per le Associazioni rappresentative dei cittadini chiamate a una finta partecipazione, finta perché come appena ricordato tutto è stato deciso.

Certo non migliorerà la credibilità dei dirigenti e funzionari regionali cui sono state sottratti compiti di analisi e proposta affidati invece all’Università che oltretutto non li ha mai svolti.

Dimenticavo, purtroppo a guadagnarci qualcun altro ci sarà. Ci saranno anche i professionisti privati o in libera professione cui sempre più spesso i cittadini che se lo possono permettere dovranno ricorrere.

Certo sfugge come si possa definire più vicina ai cittadini una sanità che toglie loro un direttore di Area Vasta per dargli un direttore generale. Qualcuno ci provi a spiegarlo ai marchigiani senza slide, ma con parole semplici e chiare. Le slide fanno tanto moderno e scientifico, ma al massimo anziché convincere confondono.

*Medico e dirigente sanitario in pensione

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