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«L’idolatria della movida
ha minato in modo definitivo lo stile
e l’eleganza di una città, Osimo»

LA LETTERA - Da osimano Alessandro Buccelli pone una serie di interrogativi ai suoi concittadini su quello che è diventato il cuore urbano, tra rumore «ad ogni costo», spettacoli «con la prima fila non destinata ai disabili», scarsa pulizia, bivacchi serali e mezzi che sfrecciano ad ogni ora del giorno e della notte. «Vivo in centro storico ed ho sempre sostenuto che il nostro salotto dovesse raccogliere eventi che caratterizzassero la nostra città conferendole quell’identità storica e culturale che il passare del tempo non deve però scalfire»

Il cuore della città dei senza testa: piazza Boccolino e palazzo comunale (foto Bruno Severini)

 

Che cosa è diventato il centro storico di Osimo? E’ la domanda-fulcro attorno alle quale, in una lettera aperta indirizzata ai concittadini,  fa ruotare una serie di interrogativi sulla città stessa Alessandro Buccelli, ex coordinatore di Fi Osimo-Cdo lontano dalla scena politica ormai dal 2016, ideatore del circolo culturale ‘Il Caffè’ e tra i fondatori storici del gruppo social ‘Osimo Speakers Corner’.

 

Dopo tanti anni di lontananza dalla politica attiva, in questa estate rovente, ho voglia di fare alcune riflessioni che vorrei condividere con tutti i miei concittadini Sono ormai più di 8 anni che la sinistra amministra la nostra città; il modo in cui la sta amministrando è sotto gli occhi di tutti. Io vivo in centro storico ed ho sempre sostenuto che il nostro salotto dovesse raccogliere eventi e spettacoli che caratterizzassero la nostra città conferendole quell’identità storica e culturale che il passare del tempo non deve scalfire. Lo testimonia anche “il Caffè”, alcuni lo ricorderanno, il circolo culturale che fondai assieme ad alcuni amici, che comunque caratterizzò un paio di stagioni estive (Concerto musica da film nell’atrio del Comune, Salvatore Borsellino al Campana, presentazione di libri con vaticanisti, Gioacchino Genchi ecce cc.) incontri che non hanno attirato certamente “massa”, ma hanno reso piacevoli e formative le serate di chi ha voluto partecipare.

Non sto qua a fare il tifo per nessuno, non elenco quello che è stato organizzato in passato, o come la nostra città è stata amministrata, perché non ho nessun ruolo per farlo, ma questa serie esasperata di messaggi “questo l’ho fatto io, ed è più ‘figo’ di quello che hai fatto tu”, è quanto di più deleterio si possa immaginare. La mia vuole essere una semplice riflessione non sui massimi sistemi, quanto piuttosto l’analisi di un cittadino nella quotidianità di una città irriconoscibile. Affrontare il tema della sicurezza apre una grande ferita perché le cronache pressochè quotidiane ci raccontano di quello che succede il giorno e soprattutto la notte con gruppi di ragazzi che fanno il bello ed il cattivo tempo nella nostra città, esasperando gli animi delle persone perbene che non hanno più neppure la forza di denunciare….tanto nulla cambia anche alla luce di una palese sordità di chi amministra alle istanze dei residenti che devono sopportare e basta.

L’idolatria della movida ha minato in modo definitivo lo stile e l’eleganza di una città dove prevale il “vertical”, l’accozzaglia di iniziative che si disperdono nella loro specificità, e il rumore ad ogni costo senza una logica ed un’identità pseudoculturale. Che dovrebbe esserci uno spettacolo si capisce solamente dagli infiniti ed indecifrabili cartelli di divieto….. Senza dimenticare, perché non è assolutamente un profilo di piccolo cabotaggio, il forte impatto ambientale e sonoro in un centro storico soffocato di auto e moto senza alcun minimo controllo sia nella eccessiva velocità che nella ricerca di una sosta alternativa.

Basterebbe un cartellone semplice e ben organizzato. Invece le serate non sono organizzate per i cittadini e per la bravura degli artisti, ma sembra quasi per chi le organizza, per apparire ed autocelebrarsi. Lo testimonia il concerto di Santini a Ferragosto, dove come sempre la prima fila è riservata ai membri più rappresentativi dell’ amministrazione. E perché? Motivi di sicurezza? La prima fila non dovrebbe spettare a persone disabili (che stavano in piedi in fondo) o anziani? Stessa storia per la stagione teatrale. Dovreste sedervi in mezzo alla vostra comunità o addirittura, se i posti fossero pochi, stare in piedi. Ma questo come ho sempre sostenuto succede dalla notte dei tempi, e il buon esempio prima o poi qualcuno lo darà.

“Strozzare” il centro e costringerlo, con i suoi residenti, a sopportare tutti i santi giorni, un magma imprecisato di frastuoni vari ci toglie ogni speranza da un punto di vista etico, culturale e sociale. Risultato: centro storico sudicio, sporco, puzzolente, con macchine che sfrecciano ad ogni ora del giorno e della notte, senza controllo alcuno, bottiglie in ogni angolo, gente seduta per terra e bivacchi serali indegni. Stanno anche provando a cambiare la “percezione” di sicurezza dei cittadini con tanti nuovi vigili urbani, che fanno posti di blocco persino la domenica.

Potrei continuare con le periferie dove il sudicio, lo sporco, le buche e gli insetti regnano sovrani, però tanto si sa occhio non vede…..ma sembra che ultimamente i cittadini siano più attenti. E concludo con una zona a me tanto cara, chi mi conosce lo sa, la zona della confluenza via Capanne dove ci sono delle voragini oltre che pericolose per i mezzi anche per chi passeggia e, soprattutto, per le bici, e chi ci amministra lo sa perché’ ha fatto una foto pedalando in quella zona con le buche riempite provvisoriamente….ma la “breccia “ nelle buche in campagna dura poco, la foto per fortuna no! Ometto, per ora, ogni considerazione su ulteriori  iniziative di cui si fanno belli senza vergogna alcuna: la distruzione annunciata di Via S. Valentino, e il Corridoni Campana per l’edilizia agevolata. Follia! Ma la Sinistra riformista non ha da sempre a cuore l’ambiente e il patrimonio storico del Paese? Non è una loro bandiera anche in questa campagna elettorale? Franceschini e &C. che direbbero?

Ed infine la gestione della pandemia, di come sono stati elargiti fondi a destra e manca, la nascita di associazioni ‘fantasma’, ma questo è un discorso che preferisco tralasciare, perché ad Osimo un’opposizione vera che apra gli occhi ai cittadini sulle  falle pressoché quotidiane, a parte qualcuno che a volte ci prova, non c’è. Che delusione da chi avrebbe dovuto difendere i diritti calpestati. Se ne accorgeranno con le prossime espressioni di voto? Questo è solamente il mio percepito, e sono certo che sia lo stesso di tanti cittadini di ogni colore politico. L’amministrazione di questa città è diventata ormai un foto-romanzo, dove il protagonista è uno solo. Ma come ho sempre sostenuto il tempo è galantuomo e se son rose fioriranno, se son fiamme bruceranno.

Un abbraccio a tutti i concittadini

Alessandro Buccelli

 

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