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Whirlpool, appello di Ciccioli
«all’unità per salvaguardare i lavoratori»

ANCONA - Anche il capogruppo di FdI al Consiglio regionale invita il governo a convocare al più presto i vertici della multinazionale «per chiarire il suo reale interesse per l’area Emea»

Carlo Ciccioli

 

«Il Governo convochi al più presto i vertici della Whirlpool al Mise per chiarire il reale interesse per l’area Emea. Va salvaguardata l’occupazione e la presenza del comparto strategico degli elettrodomestici in Italia e nelle Marche. Fra Fabriano e Comunanza sono quasi 1.500 i lavoratori coinvolti, si arriva a 5mila in tutta Italia». L’appello arriva dal capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, Carlo Ciccioli in merito agli ultimi passi della multinazionale americana che secondo il consigliere regionale dovrebbe spiegare a istituzioni e parti sociali se è  intenzionata o meno a concentrare le sue potenzialità solo oltre oceano.

«La Whirlpool non può non tener conto delle ricadute occupazionali e industriali delle loro decisioni – prosegue Ciccioli – Il Governo, seppur dimissionario, può e deve convocare i vertici della multinazionale americana prima che sia troppo tardi, memori dell’atteggiamento tenuto dai connazionali della Caterpillar che, dalla sera alla mattina, hanno annunciato la chiusura del sito di Jesi. Il mio è un appello all’unità per salvaguardare i lavoratori. Politica, sindacati, associazioni di categoria, tutti insieme, senza divisioni, proseguiamo nel pressing nei confronti del Mise per arrivare a una pronta convocazione del tavolo. Il settore degli elettrodomestici per le Marche è strategico, lo è anche per l’Italia intera».

Ciccioli sottolinea che «non possiamo permetterci di attendere fermi che la Whirlpool, che ha annunciato l’intenzione di rivedere le sue strategie nella regione Emea, non compia passi doverosi nei confronti delle Istituzioni nazionali. Si rischia una desertificazione industriale completa nel fabrianese, territorio già provato da numerose vertenze nel corso degli ultimi 15 anni. La Regione Marche ha chiesto che il Governo si attivi, così hanno fatto i sindacati di categoria. Ora – conclude il capogruppo di FdI – tutta la classe politica regionale si unisce a questa forte richiesta, facendola propria».



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