«Un’ipotesi progettuale di arretramento della ferrovia che tagli fuori Falconara, insieme a tutte le località costiere a sud della nostra città, non solo sarebbe miope e incompleta, ma suonerebbe come una beffa: appena due mesi fa il ministro uscente Enrico Giovannini aveva annunciato un arretramento fino a Falconara, facendo intendere che il nostro territorio sarebbe stato compreso nel primo intervento di spostamento dei binari».
Sono le parole del sindaco di Falconara, Stefania Signorini in merito all’ipotesi progettuale, che aggiunge: «proprio da Falconara è partita la battaglia contro le barriere fonoassorbenti e per l’arretramento della linea Adriatica – spiega – e resto convinta che il progetto debba coinvolgere tutta la costa marchigiana».
Il primo cittadino falconarese sottolinea che «serve uno studio di fattibilità da Fano a San Benedetto del Tronto e un cronoprogramma che offra a tutti i Comuni costieri, ora schiacciati dalla ferrovia, una prospettiva di sviluppo: liberare la costa dai binari significa permettere alle città di riappropriarsi della loro spiaggia, per rilanciare i territori sotto il profilo turistico, urbanistico e di conseguenza economico».
Signorini fa sapere che si è «confrontata con i rappresentanti della Regione Marche: dal presidente Francesco Acquaroli all’assessore Francesco Baldelli e ho trovato sostegno a questa posizione. Dall’autunno 2018, quando è cominciata la battaglia di Falconara contro le barriere antirumore di Rfi, ho sempre sostenuto che l’arretramento è l’unica soluzione per dare respiro ai territori costieri e per impedire che il muro antirumore separi ancora di più le città dal mare, anche sotto l’aspetto paesaggistico. Sono convinta – aggiunge – che tale posizione coincida anche con quella di tanti altri sindaci dei Comuni costieri, con cui ho avviato una battaglia corale: insieme abbiamo partecipato a manifestazioni pubbliche, missioni a Roma, convegni, dibattiti».
Una prima occasione di confronto c’era stata nell’ottobre scorso, al convegno organizzato dal Comune di Falconara al Centro Pergoli, in collaborazione con la Regione Marche, cui è seguito il 23 maggio quello a San Benedetto del Tronto «al quale ho partecipato in rappresentanza dei sindaci della zona centro-nord delle Marche. Si è creato un dibattito che ha coinvolto tutte le Marche e ora le aspirazioni dei territori non possono essere frustrate da progetti parziali che creerebbero una regione a due velocità, una divisione netta tra il nord e il sud delle Marche. Confido ancora una volta – conclude – nell’impegno del governatore Acquaroli, che resta il principale interlocutore del Governo».
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