«Vi comunico che questa mattina ho scritto al Segretario Generale della Regione per chiedere di istituire, nelle forme previste dalla normativa regionale vigente, una Commissione tecnica per svolgere un’indagine finalizzata all’accertamento della regolarità e dell’appropriatezza delle procedure adottate e dei comportamenti assunti da parte delle competenti strutture organizzative della Protezione civile regionale, in relazione all’evento alluvionale che ha colpito il nostro territorio, evidenziando eventuali disfunzioni e responsabilità. E’ un atto necessario a garanzia di tutti».
Lo ha reso noto questa mattina il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.
La Commissione lavorerà dunque parallelamente a quanto già avviato dalla Procura di Ancona che, nell’inchiesta subito aperta, ha già iscritto due ipotesi di reato: inondazione colposa e omicidio colposo plurimo a seguito delle 11 vittime e dei due dispersi le cui ricerche sono tuttora in corso.
Quanto avvenuto nella notte di giovedì 15 settembre va dunque assolutamente ricostruito con esattezza per
comprendere se il maltempo e la successiva ondata erano prevedibili e se si poteva fare qualcosa nonostante il bollettino diramato di allerta gialla che, ribadito più volte, può prevedere anche eventi importanti, concentrati anche in un solo punto seppur brevi ma con la possibilità di essere di forte intensità. Mancherebbe invece la diramazione dell’allerta alla popolazione tanto che, alcuni sindaci, l’hanno diffusa sui Social e non solo, in maniera autonoma dopo aver saputo che gli argini del Misa e del Nevola erano stati rotti e che l’ondata avrebbe potuto avere ripercussioni anche nel proprio comune.
Intanto, questa mattina è previsto l’arrivo del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che dovrebbe visitare Senigallia e i luoghi colpiti dall’alluvione.
Procedono invece le ricerche per ritrovare il piccolo Mattia di 8 anni e Brunella Chiu, la 56enne della quale al momento è stata rinvenuta solo l’auto.
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