Negli stabilimenti Whirlpool di Fabriano è iniziata questa mattina l’assemblea dei lavoratori indetta dal coordinamento nazionale Fim, Fiom e Uilm che ha proclamare lo stato di agitazione in tutti i siti italiani secondo date calendarizzate per decidere con le maestranze le azioni più opportune da intraprendere. Mesi fa la multinazionale ha annunciato la revisione del piano industriale per l’Europa, ipotizzando la possibile cessione delle attività sul vecchio continente. Da settimane le organizzazioni sindacali stanno invocando l’intervento del Mise per aprire un tavolo di confronto tra azienda e parti sociali e per cercare di fare chiarezza sul futuro.
Nel confronto è emerso che a settembre saranno 7 in totale le giornate di stop alla produzione nello stabilimento di Melano, le ultime in calendario dal 27 al 30 pari a circa 40% della capacità produttiva, mentre altri 4 giorni di chiusura aziendale sono già in programma per ottobre (dal 26 al 31). L’azienda è inoltre ricorsa ad un utilizzo sostanziale di ore di cassa integrazione nei mesi scorso compreso in un range tra 4 e 15 giorni a seconda dei reparti e a settembre da 7 a 12 giorni. Sempre invece che i i volumi produttivi abbiano registrato un recupero, sebbene non di vaste proprorzioni.
«I lavoratori sono consapevoli di quanto sarà difficile l’autunno – ha commentato al termine dell’assemblea Barbara Tibaldi della segreteria nazionale della Fiom, che ha raggiunto la città della carta per parlare ai dipendenti della Whirlpool – Ancona un volta la multinazionale ha dichiarato che lascerà l’Europa, usa cassa integrazione per i lavoratori in maniera unilaterale, mentre la politica non risponde e lascia soli i lavoratori. L’Italia ha bisogno di un governo autorevole che sappia fare politiche industriali e parlare con le multinazionali, che lasciano e abbandonano il nostro Paese contribuendo a creare desertificazione industriale. Noi non ci stiamo e partiranno le mobilitazioni anche dei lavoratori della Whirlpool».
(ultimo aggiornamento alle ore 16)
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