di Alberto Bignami (Foto/video di Giusy Marinelli)
Una rosa bianca posata da ognuno dei compagni del piccolo Mattia Luconi sul feretro, al centro della chiesa di Santa Maria Assunta. In lacrime i bambini hanno salutato il loro compagno di scuola morto durante l’alluvione a otto anni. Con loro oggi centinaia di persone, così tante che alcune hanno seguito il funerale del bambino stando sul piazzale, sotto alla pioggia.
Barbara ha dato oggi, alle 15, il suo grande, forte, e sentito abbraccio al piccolo Mattia i cui corpo era stato ritrovato otto giorni dopo l’alluvione del 15 settembre.
Otto giorni di ricerche incessanti e poi il ritrovamento, casuale, del suo corpicino in un campo a 18 chilometri di distanza da dove venne strappato dall’abbraccio della mamma, Silvia Mereu.
La funzione è stata celebrata dal parroco Paolo Montesi, che conosceva Mattia e ha ricordato alcuni aneddoti.
«Mattia insegnaci a vivere la gioia – ha detto il sacerdote -, quella che tu vivevi quando papà ti portava sulla Vespa per le vie del nostro paese e tu sentivi la brezza che ti accarezzava le guance. Mattia, aiutaci a vivere l’accoglienza verso tutti, senza distinzioni. Perché tutti di fronte a te, quando ti fermavi con lo scooter e papà ti diceva di salutare quella persona che si affacciava alla finestra, ecco che tu subito gli facevi ‘ciao’ con la manina, indistintamente, a tutti. Aiutaci a vivere con amore la nostra esistenza, senza creare divisioni come invece facciamo noi ‘grandi’, tra buoni e cattivi, tra vincitori e vinti. Aiutaci invece a capire che alla fine, tutto ciò che rimarrà, è solo e esclusivamente l’amore. Aiutaci a vivere lo stupore con cui guardavi le candele accese, qui in chiesa – ha proseguito ancora -. Quello stupore della fiamma che incanta lo
sguardo dei bambini. E perdonami – ha detto con un leggero sorriso -, se le prime volte ti guardavo un po’ accigliato perché una metà delle candele me le accendevi e l’altra metà me le buttavi per terra. Ecco, le prime volte, scusami se mi sentivo disturbato nella preghiera. Ti chiedo scusa, perché in realtà vorrei che tutti noi potessimo davvero recuperare lo stupore nei confronti della vita, e non dare invece tutto per scontato». Il sindaco di Barbara, Riccardo Pasqualini, non è riuscito a trattenere n pianto quando ha preso la parola in chiesa: «Mi si stringe la gola. Oggi è il giorno del silenzio, del raccoglimento, della preghiera. Caro Mattia, ci hai voluto fare l’ultimo scherzetto. Ti sei nascosto a mamma, a babbo, ai nonni e a tutto il paese a cui tu lanciavi tutti i baci del mondo. Ma oggi non è un addio, è solo un arrivederci perché prima o poi ti rincontreremo e tu ci farai ‘tana’. Cara Silvia, caro Tiziano – ha detto rivolgendosi ai genitori del bimbo – oggi tutto il paese è qui per dimostrarvi la vicinanza a Mattia e a voi. Quando volete avere una spalla su cui appoggiarvi, noi siamo qui. Ci siamo e ci saremo sempre. Ciao Mattia, da lassù veglia su tutti noi e continua a mandarci tanti bacetti e ad essere il nostro angioletto custode».
«Avevi un sorriso bellissimo – ha detto un’insegnante della scuola -. Il tuo sguardo e i tuoi gesti valevano più di
mille parole. Tu ci hai preso per mano e ci hai accompagnato a scoprire il tuo mondo fatto anche di emozioni e di silenzi. Quel mondo ci è piaciuto perché ci hai fatto conoscere la tua anima pura e innocente. Eri la mascotte di tutta la scuola e ti facevi voler bene da tutti. Ti piaceva correre, stare insieme ai compagni ed eri anche un golosone. Andavi matto per i biscotti al cioccolato. Era una gioia stare con te. Ci faceva star bene sentire la tua piccola e calda manina, che stringeva la nostra. ‘Matti’, sarai sempre nei nostri cuori e in quello delle persone che hanno avuto la fortuna di averti conosciuto. La vita ti ha strappato via da noi troppo presto. Ci mancherai tanto, ma ora ti immaginiamo in cielo come un angioletto che sorridi e corri spensierato. E col sorriso ti vogliamo salutare, promettendoti che rimarremo sempre vicino ai tuoi genitori. Ogni notte, prima di dormire, il nostro pensiero sarà rivolto a te, bambino meraviglioso, e il tuo sorriso sarà la stellina più splendente nel cielo della sera».
«Con la tua innocenza, i tuoi sorrisi e la tua gioia, ci hai fatto pensare che ognuno di noi dovrebbe ripensare alla propria quotidianità, al proprio agire, al proprio fare – ha riflettuto il sindaco di San Lorenzo in campo, Davide Dellonti -. Oggi, un commerciante mi ha detto: “Noi chiudiamo tutto il pomeriggio non perché c’è un’ordinanza o lutto cittadino, ma perché ci ricordiamo quando Mattia veniva con i loro genitori a fare spesa. Tirava bacia a tutti, sorrideva a tutti ed era amico di tutti». Alla fine del funerale il feretro è uscito che la pioggia aveva smesso di cadere e un po’ di sole si è fatto spazio tra le nuvole. Quelle nubi, verso le quali sono volati i tantissimi palloncini bianchi, a forma di cuore, lasciati liberi dagli amichetti di questo piccolo e indimenticabile angelo.
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