di Antonio Bomba
È in completo movimento il mondo politico anconetano dopo i risultati delle elezioni di domenica che hanno portato Fratelli d’Italia a toccare anche nel capoluogo di regione il 24,84% di consensi contro il 25,02% raccolto da Pd, al governo della città da decenni. Un trend in crescita, quello del partito di Giorgia Meloni, che alle elezioni regionali del 2020 aveva ottenuto ad Ancona il 19,27% di preferenze rispetto 4,2% strappato alle ultime Comunali, nel 2018.
Un segnale, insomma, da non sottovalutare per tutti gli avversari e che potrebbe rimodulare gli equilibri in vista della Amministrative 2023. Dopo l’analisi dei risultati elettorali del 25 settembre, il consigliere comunale Francesco Rubini di Altra Idea di Città, attuale candidato sindaco delle forze di sinistra, si dice pronto a a fare un passo indietro, se ciò potesse servire a stringere un’alleanza con il Movimento 5 Stelle, per far posto ad una figura della società civile che vada bene ad entrambi gli schieramenti. Dal canto suo il M5S ammicca a Rubini ritenendolo una priorità, ma è aperto ad alleanze con chiunque condivida i suoi programmi. Più cauti i Verdi che danno la precedenza alla coalizione di centrosinistra. Arroccato sul programma già deciso coi propri alleati e al momento meno aperto all’ingresso di nuove forze il Pd.
Ma andiamo con ordine e partiamo da Francesco Rubini il quale sin dal 28 luglio è stato incaricato dai partiti di sinistra (Partito Comunista Italiano, Potere Al Popolo, Rifondazione Comunista, Sinistra italiana e varie associazioni e movimenti cittadini) di rappresentarli come candidato sindaco sotto la lista Altra Idea di Città alle prossime comunali. L’unico fino ad oggi in corsa ufficiale per la fascia tricolore di Ancona. Ieri il consigliere comunale aveva lanciato un appello su facebook alle forze politiche “di buona volontà” per evitare una vittoria delle destre. «L’appello -spiega al telefono Rubini- era rivolto soprattutto al M5S che da quando ha intrapreso questa svolta ambientalista e progressista è diventato un nostro naturale interlocutore. Ormai siamo sempre d’accordo su tutto. Ma è anche aperto a tutte quelle forze, liste e movimenti politici che riconoscano come Ancona abbia bisogno di una completa discontinuità rispetto a quanto il centrosinistra ha fatto negli ultimi anni». E ancora: «I Verdi? siamo aperti al dialogo con tutti». E infine la notizia più importante: «Il centro del nostro programma sarà l’area marina protetta e più in generale l’ambientalismo ed i temi progressisti dal quali non transigiamo. Poi, se con i Cinque Stelle si riuscisse a trovare una figura di spicco e credibile da proporre come candidato sindaco in vista di una possibile alleanza, non avrei problemi a fare un passo indietro. Faccio politica per servizio e passione, non per soldi o cariche, tantomeno per lavoro. Ci tengo però che non vada sprecato il lavoro fatto con Altra Idea di Città. Abbiamo una nostra credibilità costruita giorno per giorno con la presenza nel territorio e l’ascolto costante dei problemi dei cittadini. Questa non la mettiamo in gioco per nessun motivo». E con il centrosinistra? «Abbiamo visto alle recenti elezioni quanto quel modo di fare ed agire sia sbagliato e completamente inaccettabile da parte dei cittadini. È un progetto fallito. Se ne prenda atto. E visto che non vedo il minimo cambiamento con quanto fatto fino ad oggi non vedo come si possa anche solo aprire un dialogo con loro». Nemmeno se le primarie le vincesse Pesaresi? «Pesaresi cambierebbe il programma che ha già sottoscritto la sua coalizione?» È stata la risposta finale del consigliere comunale.
L’appello di Rubini sembra essere accolto dal M5S che non nega un interesse spontaneo e naturale ad unire le proprie forze con Aic, ma all’ultimo non esclude un’alleanza di programma con nessuno «Stiamo valutando il da farsi – spiega Andrea Vecchietti capogruppo consiliare del MoVimento- considerato che il nostro obiettivo è aprire un terzo polo comprendente diverse liste civiche. A noi interessa la condivisione dei programmi, non poltrone o prebende» Avete parlato con Rubini? «Si abbiamo interloquito e un’alleanza con lui su un programma ben steso ci interessa. È indubbio». E chi dovrebbe essere il candidato sindaco di questo terzo polo? «Un nome forte e super partes. Credibile e che non appartenga ad alcuna formazione politica dell’alleanza stessa». Escludete alleanza con centrosinistra e centrodestra invece? «Nei primi occorre prima avere un interlocutore. Vincesse la Simonella sarebbe una naturale prosecuzione della Mancinelli. Conosciamo il loro modo di fare e pensare e quindi non vediamo punti d’incontro. Vincesse Pesaresi occorrerebbe eventualmente parlare. A priori non si può escludere nulla». E un ingresso nel centrodestra? «Siamo ben lontani come modo di pensare ma ripeto che ci interessano i programmi e che vengano risolti i problemi della città e della gente. Nulla più». E infine «Qualsiasi decisione verrà presa come sempre tramite accettazione da parte dei nostri iscritti».
Tornano ad aprire ad un ingresso in una qualche coalizione anche i Verdi, previa ampia valutazione interna. Caterina Di Bitonto, commissaria del partito per Ancona spiega infatti che «dovremmo confrontarci internamente prima di prendere ogni decisione ma i risultati elettorali mi pare abbiano sancito quanto i temi ecologici stiano a cuore ai cittadini e noi -prosegue- eravamo usciti dalla maggioranza della Mancinelli proprio perché il tema dell’area marina protetta non era stato minimamente preso in considerazione. Non chiedevamo fosse risolto in due giorni, ma che fosse almeno un tema da trattare e risolvere nei giusti tempi». Di Bitonto specifica poi che se un’alleanza mai si farà la precedenza sarà data al centrosinistra per seguire gli andamenti dei vertici nazionali ma alla fine «vorremmo che i temi ambientalisti ed ecologici non fossero solo delle righe del programma ma temi da trattare, sviluppare e risolvere per il bene di tutti noi». Ed un ingresso nel terzo polo visto il reciproco interesse con Aic all’area marina protetta? «È ancora tutto da verificare e dovremmo confrontarci internamente prima di compiere ogni passo».
Più rigido invece il Partito Democratico, in maggioranza nella coalizione denominata ‘Progetto Ancona’ comprendente anche Azione, Italia Viva, Partito Socialista Italiano, Articolo Uno, Civica AnconaXAncona e Popolari per Ancona. Il Pd non esclude un’alleanza in sé, ma chiede che venga accettato in toto il programma già stilato con i propri alleati. A spiegar bene la situazione è il segretario Simone Pelosi: «La coalizione si è presentata alla città ai primi di luglio dopo sette mesi di lavoro. Il programma individua, ed è incentrato, su delle priorità cittadine pre-condivise da tutte le forze politiche. Riteniamo che la proposta sia buona per le amministrative. È un percorso che riteniamo valido e che passa per le primarie». Quindi la chiusura non è a priori: «il programma è questo se lo si condivide volentieri. – rimarca il segretario dem di Ancona – Ma mi pare vi siano spanne di differenza con molte altre forze politiche e quindi non vedo come ci si possa mettere d’accordo. Però se uno vuole intraprendere con noi il percorso ben venga. Ma fino ad ora non ho ricevuto alcun tipo di proposta e nessuno mi ha contattato».
Ancora più perplessa la candidata alle primarie di Progetto Ancona, l’assessora Ida Simonella che specifica come «ulteriori partiti in coalizione? Sono discorsi da segretario di partito e nemmeno mi dovrebbero riguardare. Anzi -chiede di specificare la candidata – non mi appassionano proprio. Vorrei che i cittadini mi apprezzassero per la credibilità del lavoro svolto fin qui e per la validità della mia proposta per il futuro di Ancona». E infatti a tal proposito aggiunge poi che «abbiamo già un programma sottoscritto con molti altri partiti appartenenti alla coalizione Progetto Ancona e pertanto non possiamo cambiarlo in corso d’opera. Inoltre siamo sicuri che aggiungendo o togliendo pedine la coalizione reggerebbe?». L’attuale assessore al bilancio fa poi notare che «Sarebbe stupido sottovalutare tutti i voti che ha preso il centrodestra. Ma sommando tutti quelli della nostra coalizione saremmo ancora in vantaggio».
Posizione alternativa invece quella del suo avversario alle primarie del 27 novembre Carlo Maria Pesaresi secondo cui Ancona dovrebbe diventare un laboratorio del centrosinistra. «Apriamo un laboratorio. – propone – La politica non sarà scienza ma in un laboratorio si sperimenta, ci si confronta, si sbaglia e si va avanti. Tutto viene messo in dubbio e poi si guardano i risultati. Ci si adegua alla soluzione». Pesaresi crede anche che «Sarebbe sbagliato se il centrosinistra si parasse dietro ad un dito e non considerasse il voto di domenica. Chiaro le Politiche non possono essere paragonate alle Amministrative, ma alcune considerazioni dovrebbero essere fatte». Eventuali alleanze? «Non è il tema del momento. – dice – Prima il laboratorio. Poi serve una discontinuità effettiva con quanto fatto fino ad ora. Se non torneremo a proporre sogno e visione perché l’elettorato dovrebbe cambiare idea?».
Il fulcro delle prossime Amministrative, in questa fase, sembra quindi incentrato tutto (dato per scontato che i programmi reciproci vengano condivisi) sull’autorevole nome proveniente dalla società civile che possa andare bene al M5S come ad Aic.
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