Una visita importante quella di ieri mattina nel Senigalliese: Alberto Marenghi, vicepresidente di Confindustria per l’Organizzazione, lo Sviluppo e il Marketing, ha voluto portare la sua vicinanza agli imprenditori e al territorio colpito dall’alluvione. Accompagnato da Pierluigi Bocchini, presidente di Confindustria Ancona, per prima cosa si è recato in visita al Gruppo Loccioni, dove Enrico Loccioni ha raccontato il progetto 2Km di Futuro, una sinergia tra pubblico e privato nata dopo l’esondazione del 1990 con l’obiettivo di “adottare” il fiume Esino, deviarne il corso ripristinando il suo tracciato originale ed evitare future esondazioni, grazie anche ad una periodica e sistematica pulizia e manutenzione degli argini. Marenghi e Bocchini hanno poi proseguito verso il senigalliese, dove hanno visitato due realtà che sono state duramente colpite: Isma Color e Cavallari Group. Presenta anche il presidente del Comitato Territoriale del Senigalliese di Confindustria Ancona Renato Mandolini.
«Le parole le ho finite il 15 settembre – ha detto il titolare di Isma Color Mario Mancini – in 20 secondi ci siamo trovati invasi dall’acqua che ha danneggiato tutti inostri macchinari nonostante fossero sigillati. Voglio ringraziare tutti i dipendenti che sabato e domenica sono venuti qui ad aiutare a spalare il fango. Non mi perdo d’animo e vado avanti, e mercoledì, se tutto va bene, ripartiamo. Ma due eventi del genere a distanza di così pochi anni sono davvero inaccettabili, adesso abbiamo bisogno di interventi davvero risolutivi, oltre agli aiuti economici che mi auguro arrivino in tempi brevi».
«Ci siamo trovati con l’acqua che arrivava da tutte le parti, siamo vicino alla confluenza del Misa e del Nevola: è stato davvero terribile – queste le parole di Francesco Cavallari, titolare di Cavallari Group – La forza dell’acqua ha trascinato con sé gli automezzi, i cassoni, le macchine. Ma di fronte ai morti possiamo solo ringraziare che nessuno di noi oggi deve piangere un familiare. Molti dipendenti si sono adoperati per venire a rimuovere il fango, un segnale importante del legame che esiste tra azienda e collaboratori. Siamo già ripartiti al 60% e lunedì contiamo di riprendere l’attività: il primo pensiero va alla comunità che serviamo e per la quale ci siamo subito attivati per la gestione dei rifiuti derivanti dall’alluvione». «La visita del vicepresidente Marenghi ci onora e ci rassicura al tempo stesso – ha dichiarato Pierluigi Bocchini – come ho già avuto modo di sottolineare, eventi di questo genere richiedono sì risposte immediate, ma anche interventi strutturali che vanno programmati seriamente e con finanziamenti certi. Il rischio purtroppo è che passata l’attenzione dei media, si spengano i riflettori e il territorio venga lasciato solo ed è per questo che organizzeremo l’Assemblea dei Soci a novembre proprio nelle zone alluvionate. Un grazie davvero di cuore dunque ad Alberto Marenghi che con la sua presenza qui oggi ci aiuta a mantenere alta l’attenzione anche nazionale sul rischio declassamento di un territorio che ha tantissime potenzialità ma che sta tristemente diventando inospitale per le attività economiche».
«La visita di oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) è molto importante per Confindustria che ha voluto portare un messaggio di vicinanza ai territori delle Marche, così duramente colpiti dalla ferocia dell’alluvione dei giorni scorsi – questa la dichiarazione di Alberto Marenghi – Siamo accanto alle famiglie e alle aziende ferite da questo evento, agli imprenditori che hanno ancora la produzione ferma, preoccupati per il futuro dei loro dipendenti e dell’azienda. Ormai eventi di questo tipo non possono più definirsi eccezionali, sono frequenti e dobbiamo essere preparati ad affrontarli ma per questo sono necessarie opere strutturali che vanno necessariamente realizzate per prevenire il verificarsi di tali fenomeni dirompenti. Oggi, però, nonostante le condizioni di estremo disagio con orgoglio voglio sottolineare che in alcune imprese la maggior parte degli stabilimenti sono stati già ripuliti a conferma della tempra resiliente dei marchigiani che nella difficoltà si sono rimboccati le maniche. Sicuramente, però, senza aiuti consistenti il danno economico sarà difficile da assorbire. Noi vogliamo fare la nostra parte. Dopo l’alluvione Confindustria ha attivato il Progetto Gestione Emergenze, nato proprio nella Marche e oggi presente a livello nazionale e che in occasioni simili facilita il flusso di informazioni e aiuti per intervenire con efficacia. Per Confindustria, infatti, è importante essere al fianco delle imprese anche in momenti come questo in cui fare sistema può contribuire a fronteggiare meglio le difficoltà».
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