Whirlpool, le mobilitazioni proseguiranno fino all’apertura di un confronto. Così ha deciso il coordinamento unitario sindacale, riunito ieri 3 ottobre a Roma. «Preso atto dell’alta adesione agli scioperi avuta la settimana scorsa in tutti i siti del gruppo immediatamente dopo la decisione di Whirlpool di non presentarsi al tavolo convocato dal Ministero dello Sviluppo economico, il coordinamento unitario ha deciso di continuare con le mobilitazioni fino a quando Whirlpool non avrà accettato un confronto dove presentare i termini dell’annunciata vendita del gruppo Emea. A chi venderà? Esiste un piano industriale di mantenimento degli attuali asset produttivi e occupazionali? E’ inaccettabile che la multinazionale rifiuti il confronto con le delegazioni sindacali e con il governo italiano. I lavoratori di Whirlpool non possono legare la conoscenza del proprio futuro occupazionale alle logiche speculative della finanza» spiegano in una nota congiunta Massimiliano Nobis, segretario Nazionale Fim Cisl; Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom Cgil e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm Uil.
«Per queste ragioni il coordinamento unitariamente ha deciso: lo sciopero immediato degli straordinari; un pacchetto di 4 ore di sciopero da gestire in ogni sito; organizzare manifestazioni sui territori coinvolgendo i sindaci, i parlamentari del territorio e le comunità locali. Questa decisione di Whirlpool potrebbe indebolire l’intero comparto dell’elettrodomestico in Italia, per questo chiederemo al futuro Governo di intervenire per dichiarare il settore degli elettrodomestici strategico e per esercitare poteri straordinari nella vicenda Whirlpool». Decisioni che coinvolgono anche gli stabilimenti marchigiani della multinazionale, vale a dire i siti di Fabriano e Comunanza.
Tra i primi ad esprimeve vicinanza ai lavoratori è stato il senatore Antonio De Poli (Udc). «Siamo preoccupati. L’assenza della proprietà al tavolo Whirpool convocato dal Governo non può che destare allarme tra tutti i soggetti coinvolti, in primis lavoratori e rispettive famiglie. Fabriano ha già pagato un prezzo importante in termini di impoverimento industriale negli ultimi 15 anni. In questa partita siamo e saremo sempre con i lavoratori, dalla parte di chi vuole garantire la continuità produttiva e intende tutelare l’occupazione. All’Esecutivo chiediamo di pretendere dal colosso industriale rispetto e responsabilità» afferma il parlamentare veneto eletto nelle Marche. «E’ grave che la multinazionale si sia sottratta alla convocazione del tavolo da parte dei ministri dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgietti, e del Lavoro Andrea Orlando. La politica deve schierarsi dalla parte del territorio. Non possiamo permetterci di perdere un know how che è fatto di competenze, professionalità e conoscenze. Non è accettabile che si ripeta quanto è già avvenuto in passato con la vertenza Caterpillar. Il destino e la dignità dei lavoratori vengono prima di tutto» conclude De Poli.
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