«Lavoratori degli stabilimenti Whirpool nelle Marche, il relativo indotto e tutti i territori interessati, in particolare quelli delle province di Ancona e Ascoli Piceno, manifestano da mesi una forte preoccupazione in merito alla paventata cessione dei siti operanti in Italia che potrebbe mettere in crisi i livelli occupazionali e produttivi». Sono le parole di preoccupazione espresse dai consiglieri regionali del Partito Democratico, Maurizio Mangialardi, Antonio Mastrovincenzo, Anna Casini e Manuela Bora. «Nel corso dell’ultimo consiglio regionale – prosegue la nota dei dem a firma congiunta – l’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi, in risposta a una interrogazione presentata sul tema, di fronte a questo scenario potenzialmente devastante, non ha fatto altro che ricordare il tavolo del 28 settembre convocato dal Mise a cui hanno partecipato il ministro del Lavoro, quello dello Sviluppo economico, i rappresentanti sindacali, le Regioni interessate e vergognosamente disertato dalla proprietà di Whirpool. Un atteggiamento perfettamente coerente rispetto alla censurabile linea tenuta in questi mesi: silenzio, indisponibilità al dialogo, mancanza di chiarezza e trasparenza sugli intendimenti futuri. Un comportamento inaccettabile, che ha portato all’esasperazione le maestranze, inducendo i sindacati a dichiarare una mobilitazione che si articola con varie iniziative tra le quali il blocco degli straordinari e 4 ore di sciopero e che non avrà termine fino a quando non ci sarà un confronto serio con la proprietà».
Dalla Regione Marche i consiglieri del Partito Democrtico si aspettiamo «un esplicito sostegno alle iniziative di protesta promosse dai sindacati e un’azione forte per indurre Whirpool a incontrare le parti sociali e i rappresentanti istituzionali: la proprietà ha il dovere di spiegare quali sono le prospettive di medio periodo per gli stabilimenti di Fabriano e Comunanza. Non si può continuare a rimanere nell’incertezza, tanto più in quanto si ha la sensazione che si voglia far trovare i lavoratori di fronte al fatto compiuto della cessione, senza aver chiarito preliminarmente chi sarebbero i nuovi acquirenti e con quale piano industriale. Non sono sufficienti le parole, non si può solo prendere atto della mancata volontà di interloquire di Whirpool né tantomeno è lecito minimizzare dichiarando che la crisi è solo “possibile” o “eventuale”: chiediamo al contrario una presa di posizione netta e l’attivazione di tutti i canali per dare soluzione alla questione. Purtroppo fino ad oggi abbiamo visto solo passerelle di Acquaroli e degli assessori candidati alle politiche che assicuravano ai dipendenti attenzioni e azioni concrete, come a Comunanza. Ora che governano Regione e Stato hanno la responsabilità di mantenere le promesse fatte».
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