facebook rss

Luminarie a risparmio,
Ancona sfida il caro bollette
I ristoratori: «Portano festa e vantaggi»

LE LUCI natalizie saranno accese tra un mese e mezzo mentre la ruota panoramica sarà installata a Piazza Cavour già a fine ottobre e funzionerà dai primi giorni di novembre. Paola Amoruso di ‘Sot’Aj Archi’: «Spero proprio che l’iniziativa del Comune serva a tutti noi». Paolo Marchini de “L’Osteria del Pozzo” «Hanno sempre portato qualche cosa in più». Per combattere i rincari energetici nessun locale pensa di ridurre l’orario di apertura. Corrado Bilò de “La Moretta” «Chiudere? No per rispetto dei clienti» e così Marco Bedini de “La Vecchia Osteria’ e Antonio Ambrosio de “Il Giardino”.«Andiamo avanti perché abbiamo le spalle larghe»

di Antonio Bomba (foto Giusy Marinelli)

Inizierà ufficialmente l’ultimo week end di novembre il Natale anconetano. Luci, addobbi, spettacoli e manifestazioni si faranno nonostante la crisi. Così era stato annunciato e così è stato deciso ieri in giunta.

Ida Simonella

Due sono le ditte rimaste in gara dopo l’emissione del bando e a breve la commissione giudicante si pronuncerà. Solo una di esse illuninerà il Natale dorico. Ma diversi dubbi e interrogativi restano. Uno su tutti: le luci saranno accese tutto il giorno come da tradizione o a orario ridotto e  limitato? «Non abbiamo ancora durate e tempi precisi – spiega l’assessore al bilancio e alle attività produttive Ida Simonella – perché è una cosa che andrà decisa di comune accordo con la ditta che vincerà il bando. Ma una cosa è certa: una soluzione al risparmio la si troverà». Discorso a parte merita invece la ruota panoramica che verrà installata a Piazza Cavour già a fine mese e sarà funzionante dai primi di novembre e dunque fungerà da antipasto a tutto il programma natalizio.

Ed i commercianti cosa ne pensano delle luminarie natalizie? E come intendono far fronte alle spese derivanti dal caro energetico? Oggi ci siamo concentrati sui ristoranti sentendo il parere dei gestori di alcuni dei più importanti locali della città. Ne emerge che sì, si andrà avanti nonostante tutto. Per fedeltà ai clienti, passione, voglia di non darla vinta alle avversità. Ma tanti sono i dubbi e le incertezze che avvolgono il futuro della ristorazione anconetana e del commercio tutto. Molti sono pronti a soluzioni contingenti. Perché la crisi energetica e le relative bollette spaventano. E, la doppia stangata Covid più rincaro estremo della luce si fa già sentire. Non per ultimo sulla clientela perché questo è un problema che colpisce tutti. Ma, una convinzione ce l’hanno un po’ tutti: la scelta della giunta di installare la ruota e addobbare la città con le luminarie da metà novembre all’epifania porterà vantaggi, stando alle esperienze passate.

Corrado Bilò

L’apertura è riservata al decano dei ristoratori anconetani, Corrado Bilò de “La Moretta” «Chiudere? No. Non posso certo tradire la mia clientela – spiega subito in modo diretto – pertanto si andrà avanti come adesso. Ciò nonostante le bollette siano cresciute di quattro volte rispetto ad un anno fa. Credo di essere la proprietà più longeva dell’intera città. Con i clienti c’è un rapporto di fedeltà costruito in anni ed anni. Inoltre – è sempre Bilò a portare avanti il discorso – offrirei di me un’immagine poco gentile verso chi mi vuole bene. Pertanto, nonostante qualche danno, si andrà avanti». E per il futuro non prossimo? «È tutto un divenire – spiega il re del brodetto all’anconetana – non possiamo prevederlo. I nostri stessi clienti avranno meno soldi ed usciranno di meno. Certo se la situazione dovesse precipitare ancora di più verso il basso mi ritroverei costretto a ridurre le giornate di apertura a cinque giorni su sette. Ma per adesso non è assolutamente nei programmi».

La Vecchia Osteria

E a proposito di cinque su sette «Lavoriamo già con questa modalità e pertanto non riteniamo di dover apportare cambiamenti immediati alla nostra formula» spiega invece Marco Bedini de “La Vecchia Osteria”. «Per il futuro? Non posso prevederlo – è sempre il ristoratore a parlare – per ora si va avanti così nonostante le bollette siano aumentate del 50%. Il tutto è fuori dal nostro controllo, dalle nostre scelte, da tutto. Pertanto restiamo vigili e attenti».

Antonio Ambrosio

Va avanti nonostante tutto “Il Giardino” di Antonio Ambrosio: «Siamo passati da bollette di 4.000 euro mensili ad una di 21.800 arrivata proprio l’altro ieri. Negli ultimi tre mesi – spiega Ambrosio – ho pagato 60mila euro di luce. Ma andiamo avanti perché grazie a Dio abbiamo le spalle larghe». Ma state lavorando in perdita? «Assolutamente sì ma ancora qualche mese reggiamo e andremo avanti sperando che lo stato intervenga e aiuti noi come tutti i cittadini perché – ci tiene a specificarlo – mai come in questa occasione sia la grande industria che l’ultimo dei pensionati… siamo tutti sulla stessa barca. Se iniziano a mancare i soldi ai clienti, questi verranno sempre meno e ci rimetteremo anche noi». Soluzioni per il futuro? «Stare chiusi al momento non ha senso. I costi dell’elettricità sarebbero sempre quelli. Sarebbe anzi devastante. Per adesso si va avanti come abbiamo sempre fatto» specificando però che «come ultima drammatica soluzione, se proprio sarò con le spalle al muro allora sì, terremo aperti solo nei week end per ridurre ogni spesa». «È l’ultimissima delle alternative – spiega col groppo in gola – perché significherebbe anche contenere i costi del personale, vale a dire far restare a casa collaboratori che stanno con me da anni. È una cosa che non voglio fare se non da costretto. Ma – conclude sull’argomento – ho obblighi con le banche e quando queste chiamano occorre rispondergli». Ambrosio accoglie positivamente la scelta del Comune di addobbare a festa la città durante il periodo natalizio «Serve a tutto il commercio non solo ai ristoratori. Penso ai negozi di abbigliamento ad esempio. È un bene».

Il ristorante “Sot’Aj Archi

Non sa cosa l’aspetterà invece in futuro Paola Amoruso del ristorante “Sot’Aj Archi” perché «Ad agosto siamo stati chiusi ed ancora il problema del rincaro bollette non lo abbiamo vissuto e subìto. Devo dire la verità. Nonostante ciò – va avanti a precisare la ristoratrice – la fattura è stata di 1.000 euro». Qualche piano d’emergenza in vista di eventuali tempi bui? «Al momento non ne ho. Ma non credo che restare chiusa per uno o più giorni risolverebbe il problema. Cosa mi cambierebbe? Anzi. Casomai, se proprio i costi dell’energia fossero insostenibili prenderei la scelta più drastica di tutte». Cioè chiudere? «Perché – spiega Amoruso – dovrei utilizzare i risparmi accumulati con il lavoro di una vita intera per pagare le bollette? Già siamo tartassati tra iva e tasse. Abbiamo un affitto da pagare. Qua è tutto un costo». Poi la consapevolezza finale: «Andremo incontro ad un periodo drammatico. Io come tutti gli altri ristoratori ed i miei clienti. Speriamo in qualche aiuto o non so proprio come si farà». E sulle luminarie ha un’idea positiva in sé, ma con un dubbio «Negli anni scorsi la ruota, gli alberi e le luci a festa hanno portato più gente anche a noi. L’effetto si è visto ed è indubbio. Ma in un anno come questo dove tutti hanno di meno questo traino funzionerà? O la gente passeggerà soltanto? Spero proprio che l’iniziativa del comune serva a tutti noi».

Osteria del Pozzo

Di parere simile è Paolo Marchini de “L’Osteria del Pozzo” «Negli ultimi tempi abbiamo lavorato solo a pranzo per motivi di organizzazione interna e ciò ci ha probabilmente permesso di ridurre i costi ed abbassare le perdite. Riaprendo di sera guadagneremo di più, ma spenderemo anche di più. Pertanto vedremo cosa ci riserverà il futuro. Spero che aver cambiato compagnia energetica mi aiuti. I costi mi erano comunque raddoppiati. Ho comunque visto che sono usciti dei bonus che sono molto complicati. Non so nemmeno se vale la pena chiederli. Con il covid ad esempio la “botta” si era sentita perché i ristori non coprivano minimamente le perdite. Qua non so proprio cosa dire». E se il caro energia diventasse insostenibile? «Ammetto che ancora non ho considerato cosa fare». E le luminarie? Porteranno qualche cliente in più? «Hanno sempre portato qualche cosa in più nonostante io sia un pò fuori dal giro, essendo in Via Bonda. A noi ci cercano soprattutto i clienti storici e quelli che han sentito parlar bene di noi da qualche amico e conoscente. Ma l’iniziativa ha sempre funzionato».

La conclusione è dunque lasciata alla persona con cui avevamo iniziato: «Sono tutti contenti delle luminarie» osserva Ida Simonella, «già la situazione è depressa, se ci deprimiamo ancora di più tenendo tutto spento… non so».

 

Sicurezza e disagio giovanile: ripartono i controlli in centro

A Natale torna la ruota in piazza Cavour: «Scelta ponderata, è un periodo speciale»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X