«Le scuse non bastano», «Ciccioli lasci il Consiglio regionale», «Acquaroli eviti di offendere le Marche e non lo nomini assessore». E’ bufera sul capogruppo di FdI in Regione Carlo Ciccioli dopo la ricostruzione fatta ieri in aula dell’alluvione. L’esponente del partito della Meloni, non nuovo ad uscite sopra le righe e in odor di entrare nella giunta Acquaroli dopo le recenti Politiche, ieri durante la seduta straordinaria dedicata proprio ai tragici eventi del 15-16 settembre ha fornito una “sua” analisi dell’alluvione e delle sue vittime. Una ricostruzione in cui sostanzialmente ha parlato degli errori commessi da chi ha perso la vita non ascoltando i propri familiari e della sfortuna di chi si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Parole che hanno creato il finimondo, tanto che i consiglieri dem hanno abbandonato l’aula.
«Ho ricostruito alcune vicende delle vittime – ha detto Ciccioli nel suo intervento – Il pensionato di Casine (in realtà è Pianello di Ostra e la vittima è Fernando “Nando Olivi”, ndr): i familiari lo vanno a chiamare e questo dice ‘io sono a casa mia non voglio sapere niente’ e non sale. L’acqua esonda in maniera drammatica, lo corrono a chiamare ma il suo cadavere già galleggia sul soffitto dell’abitazione». E poi ancora, parlando della tragedia di Silvia Mereu, la mamma di Mattia, il bambino di 8 anni di San Lorenzo in Campo che la corrente strappa dalle mani della donna, 41enne, la sera del 15 settembre scorso. «Anche per quanto riguarda la mamma farmacista (Silvia, ndr) che purtroppo ha perso il bambino, la donna era uscita insieme ad una collega ma poi per motivi diversi si sono divise – ha detto sempre Ciccioli – Una si è fermata a fare una commissione mentre l’altra si è trovata al momento sbagliato nel posto sbagliato: una cosa terribile ma è come quando uno passa nel luogo dell’esplosione». Insomma, questo il tenore delle dichiarazioni. In tarda serata poi, le scuse: «Nessuno può minimamente pensare che abbia voluto anche solo lontanamente offendere le povere vittime – ha aggiunto Ciccioli – Chiedo scusa per le parole espresse questo pomeriggio in consiglio regionale. Non solo non volevo offendere nessuno, anzi il mio intento era di esprimere il massimo cordoglio alle vittime dell’alluvione avvenute in circostanze tragicamente fatali ed imprevedibili».
Scuse che però non possono bastare per l’opposizione. «Auspichiamo che dopo le vergognose parole pronunciate ieri in consiglio regionale da Carlo Ciccioli – dicono i consiglieri del gruppo Pd – non solo il presidente Acquaroli, ma l’intera maggioranza che lo sostiene, prenda atto della totale inadeguatezza del capogruppo di Fratelli d’Italia a ricoprire il ruolo di assessore regionale. Con la sua farsesca ricostruzione dei fatti dell’alluvione del 15 settembre, volta esclusivamente ad attribuire la causa della drammatica morte di così tante persone alla negligenza e all’irresponsabilità delle vittime stesse, Ciccioli ha dimostrato una palese assenza di equilibrio, sensibilità e senso di responsabilità, doti indispensabili a rappresentare i marchigiani nella giunta regionale». «Questo è il vero volto del cosiddetto modello Marche che Giorgia Meloni ha celebrato in campagna elettorale e che ora intende proporre al resto del Paese – aggiungono i dem – Acquaroli ci ripensi finché è in tempo, per una volta non abbia paura di prendere decisioni scomode nei confronti del suo stesso partito, dimostri, se ne è capace, di tenere davvero alla comunità marchigiana, ponga rimedio all’ennesima figuraccia fatta dalle Marche su scala nazionale ed eviti all’istituzione che si trova pro tempore a rappresentare l’umiliazione di nominare assessore una persona che non è capace di fermarsi neppure davanti alle indicibili sofferenze di chi ha perso figli, madri, padri, mariti, fratelli, sorelle e amici».
A rincarare la dose anche i cinque segretari provinciali del Pd: Jacopo Francesco Falà, Rosetta Fulvi, Francesco Ameli, Luca Piermartiri e Angelo Sciapichetti. «Il fatto – dicono – che non sono stati inviati sms informativi, che non sono state diffuse né tramite sistema sonoro diffuso né tramite automezzi con altoparlanti notizie circa la gravità della situazione, che i soccorsi siano arrivati in ritardo, che il presidente Acquaroli e l’assessore Aguzzi si trovassero impegnati in iniziative della campagna elettorale invece che nella cabina di regia dell’emergenza, tutto questo ovviamente non ha avuto alcun ruolo nella tragedia. Già questo ragionamento è di per sé sufficiente per dare la misura dell’indecenza di questa classe dirigente, ma c’è di più. Le dichiarazioni di Ciccioli sono anche fuorvianti». I segretari dem fanno poi riferimento alle parole dette su Fernando Olivi. «Ciccioli – aggiungono i segretari dem – omette però di ricordare come il nipote di Fernando, Andrea Chiappetti, avesse continuamente allertato i soccorsi sin dal pomeriggio con reiterate richieste di intervento, anche alle forze dell’ordine e sui social. La causa della morte di Fernando non risiede dunque in una scelta sbagliata dello stesso, il quale avrebbe deciso di non salire ai piani alti (circostanza peraltro tutta da verificare), ma nella mancata allerta che non ha reso possibile per gli abitanti comprendere la gravità della situazione. La ricostruzione di Ciccioli è semplicemente falsa: infatti, né Fernando né gli altri abitanti di Ostra e dei comuni limitrofi potevano avere consapevolezza della piena imminente, perché non erano stati avvertiti dagli enti preposti. Premesso che colpevolizzare una vittima è già di per se stesso spregevole, come si può prendersela con un anziano di 84 anni perché non è salito ai piani alti quando non c’era nessun allarme, quando dagli organi preposti non era arrivata nessuna indicazione di “salire ai piani alti”? Fernando avrebbe dovuto autonomamente intuire la gravità della situazione e lasciare il proprio appartamento anche se non giravano auto con gli altoparlanti ad avvisarlo, anche se il sistema sonoro diffuso taceva, anche se non aveva ricevuto nessun sms o comunicazione di altro genere? Siccome a Pianello di Ostra non è mai stata diramata nessuna allerta, Ciccioli è autore di una grave ingiustizia morale nei confronti del defunto, perché lo accusa immotivatamente. Non solo hanno gestito in modo pessimo l’emergenza; non solo non hanno avvertito tempestivamente la popolazione; oggi si ergono anche a giudici dei comportamenti della popolazione, nonostante non abbiano alcun diritto a farlo».
Intervengono anche Azione e Italia Viva. «Le parole pronunciate durante l’ultimo consiglio regionale dal consigliere di fratelli d’Italia Carlo Ciccioli sono aberranti – dicono Tommaso Fagioli, Lucia Annibali e Fabio Urbinati – lesive della memoria delle vittime e offensive verso i familiari. Nel suo intervento afferma che le morti siano state frutto del caso, della sbadataggine o di comportamenti sbagliati sul piano individuale. Nessuna parola sulla mancata manutenzione dei corsi d’acqua, sui lavori per l’ampliamento degli alvei, sulle falle del sistema di allerta. È questo il modello Marche invocato dalla Meloni come esempio di buona amministrazione? È questo il modello Marche 2.0 che Acquaroli si appresta a varare col rimpasto dopo che mezza giunta lo ha lasciato solo per uno scranno più comodo in Parlamento? Perché l’assessore Aguzzi si trovava ad un dibattito politico a Senigallia a poche ore dall’esondazione quando già a monte i paesi erano allagati? Come ha funzionato la protezione civile delle Marche, che fu modello di eccellenza mondiale durante i terremoti che hanno afflitto la nostra regione? Siamo convinti che debba rimanere un fiore all’occhiello perché da essa dipende la sicurezza della nostra comunità. Non vogliamo fare lotta politica sull’alluvione – aggiungono i tre – non lo abbiamo fatto fino ad ora e confidiamo che la magistratura faccia piena chiarezza sul se ci siano state o meno responsabilità, ma non possiamo tacere di fronte a tale cinismo. Vista la gravità delle parole pronunciate da Ciccioli crediamo che le scuse non siano sufficienti. Tutto ciò è inaccettabile da chi ci rappresenta nelle istituzioni. Il presidente Acquaroli intervenga, Carlo Ciccioli dovrebbe a nostro avviso lasciare il Consiglio regionale, sicuramente non per approdare in giunta. E Acquaroli, inoltre, approfitti del rimpasto per indicare assessori competenti che non ridicolizzino l’amministrazione regionale agli occhi del mondo».
Intanto sabato ad Ancona Spazio Autogestito Arvultura Senigallia, Fridays For Future Ancona, Trivelle Zero Marche, Campagna ‘Per il clima, fuori dal fossile’ organizzano una manifestazione a un mese esatto dall’alluvione al grido di “Basta pagare”. L’appuntamento è alle 15,30 al largo Fiera della pesca.
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