di Antonio Bomba
Il bilancio comunale è stato il protagonista assoluto del consiglio comunale di ieri lunedì 17 ottobre. Tra mutui ritrattati, risarcimenti dovuti, bandi non accettati e dovute specificazioni alle decisioni prese dalla giunta. Partiamo quindi con il tema che più di tutti sta preoccupando non solo gli anconetani ma l’Europa tutta. Il caro energia. Ieri in sede istituzionale l’assessore al bilancio Ida Simonella ha spiegato di aver trovato le coperture per assicurare una piena illuminazione alla città fino a fine anno grazie alla rimodulazione di diversi mutui (1 milione) e ulteriori aiuti giunti da Roma (500 mila euro). La delibera a riguardo è passata con 18 voti a favore, 9 contrari e 2 astenuti.
Ma come è stata gestita nello specifico tutta l’operazione? Rimodulando e ristrutturando ben 207 debiti per un valore complessivo che si aggira sui 79 milioni di euro. E per pagare? Ci sarà tempo fino al 2044 in base a quanto stabilito dal Mef e, secondo, Simonella «Non è escluso che se le cose andranno a migliorare in futuro potremmo accelerare coi pagamenti. Ma, per ora, ciò ci consente di non adottare ulteriori misure restrittive volte al contenimento dei costi». Attacchi dalle opposizioni. Per Daniele Berardinelli (Fi) «Non esiste alcun piano per ridurre i consumi». Per Daniela Diomedi (M5S) «Non c’è nulla di negoziabile. Occorre accettare la proposta del Mef entro il 25 ottobre. Si è scelto di indebitare questo Comune per ragioni prettamente politiche». Da notare che in una forma molto più semplice e veloce l’assessore al bilancio assieme al sindaco nella serata di ieri hanno spiegato la manovra ai cittadini durante una diretta facebook sulla pagina di Valeria Mancinelli.
Un altro tema toccato è stato il Cardeto. A chiedere chiarimenti è stato Marco Ausili (Fdi) che ha accusato senza mezzi termini durante una interrogazione urgente la giunta di aver fallito su tutta la linea: «La richiesta di soldi con il Pnrr non è stata neanche ammessa a valutazione. Eppure pochi giorni fa il sindaco aveva detto che al Cardeto “Ci pensiamo noi” rigettando d’impeto la proposta del presidente dell’Ente Parco Daniele Silvetti di inglobare il Cardeto nell’area del Conero». «È vero – risponde l’assessore alla cultura Paolo Marasca – il bando Pnrr era riservato ai parchi tutelati ed il Cardeto non lo è. Però vi abbiamo inserito dentro anche Villa Beer ed il Pincio. Solo il secondo rispondeva ai criteri. Ci abbiamo provato interpretandola a nostro favore. Non ci è andata bene». Tuttavia Marasca è certo che «Il progetto da 5,6 milioni è valido e potrà essere utilizzato per riqualificare i tre parchi accedendo ad altri bandi e concorsi». Infine, come già specificato su facebook la scorsa settimana da Mancinelli e Simonella, Marasca conferma che «L’area dell’ex caserma del Cardeto verrà riqualificata per una spesa di 10-15 milioni. Tutti a carico del ministero dei Beni culturali». Per fine mese l’intesa tra Comune, Demanio e Ministero.
Altro tema caldo il porto. Ricordando che sul miglioramento dello stesso e di tutta la costa Anconetana la sinistra intende incentrare la propria campagna elettorale in vista delle comunali del 2023 proponendo l’istituzione dell’Area Marina Protetta. Così, rispondendo ad una interrogazione urgente di Lucia Trenta (AxA) Simonella (assessore con delega al porto) ha specificato che «I pontili 4 e 5 stanno venendo elettrificati per gradi, costano 75 mila euro». Per i moli destinati all’attracco dei traghetti invece i costi di adattamento saranno ben più alti: «Costeranno 7 milioni. La progettazione tecnica è in corso d’opera ed in base a quanto richiede il Pnrr dovrà essere tutto concluso entro il 2026. Simonella ha poi tenuto a precisare che il passaggio all’elettrico di gru e altri mezzi «Avverrà grazie all’Autorità portuale che tramite il Pnrr ed il progetto Green Ports otterrà 15 milioni di euro. Si punterà anche sull’iniziativa dei privati».
Infine la nota dolente: il risarcimento alla Olicar. Attraverso il fondo rischi già accantonato del bilancio il Comune corrisponderà un milione alla società per inadempienza contrattuale riconosciuta in primo grado dal tribunale di Ancona. La delibera è stata approvata dal consiglio con 18 voti a favore, 2 contrari e tre astenuti. Ricordiamo tuttavia che l’avvocatura del Comune ha già presentato ricorso in appello contro la sentenza.
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