Il consorzio Fabre, consorzio interuniversitario di ricerca per la valutazione della sicurezza e il monitoraggio di ponti, viadotti e altre strutture, di cui fanno parte l’Università di Camerino e l’Università Politecnica delle Marche, ha avviato uno studio per la comprensione dei fenomeni di collasso dei ponti che si sono verificati a seguito dell’alluvione del settembre scorso, interessando una parte rilevante del territorio regionale.
Ieri si è svolto un primo sopralluogo durante il quale sono stati effettuati una serie di rilievi sul campo. Al sopralluogo hanno partecipato un gruppo di ricercatori di Unicam, guidati da Andrea Dall’Asta della Scuola di Architettura e Design, e di ricercatori di Univpm, guidati da Fabrizio Gara, insieme all’ingegner Stefano Stefoni della direzione Protezione civile della Regione. Il gruppo di lavoro interdisciplinare comprende ricercatori di aree diverse e intende analizzare il problema sotto molteplici aspetti, quali quello strutturale, geotecnico e idraulico. Questa prima giornata di rilievi sul campo si è focalizzata sulle zone interessate dall’esondazione del Misa e del Nevola.
«L’obiettivo è quello di individuare le principali criticità delle infrastrutture del territorio e fornire utili informazioni per la pianificazione di azioni di mitigazione del rischio più efficaci – conclude Unicam -. Nel futuro dovremo confrontarci sempre più spesso con eventi metereologici estremi ed è quindi importante creare sinergie tra il mondo accademico e le istituzioni per individuare percorsi e programmi di breve e lungo periodo che ci permettano di affrontare situazioni critiche con un livello di sicurezza maggiore».
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