Un luogo, la Mole Vanvitelliana, sei “stanze” per discutere di sei macrotemi e disegnare il futuro dell’Ancona che verrà, numerose le persone coinvolte e tantissime quelle attese. È Così sarà. I progetti che abbiamo in mente, la città che abbiamo nel cuore, l’evento promosso da Carlo Pesaresi, candidato alle Primarie del centrosinistra per la scelta del sindaco del prossimo 27 novembre e alla sfida con Ida Simonella, assessore uscente. Una giornata di confronto sui temi al centro della proposta di Pesaresi per amministrare Ancona. I partecipanti saranno divisi in sei stanze tematiche popolate da esperti, operatori, parti vive della città e aperte alla partecipazione di tutti. L’appuntamento è per sabato prossimo, 22 ottobre, dalle 9 alle 13, all’ex Lazzaretto.
A presentare l’iniziativa lo stesso Pesaresi, ieri mattina nel corso di una conferenza stampa. «Sarà un momento di condivisione per confrontarsi con la città sui progetti che vogliamo realizzare e sui quali abbiamo lavorato in questi mesi, dopo il lancio della mia candidatura al parco del Pincio lo scorso luglio e sui quali continueremo a lavorare», ha affermato Pesaresi, entrando poi nello specifico del programma della giornata. «Dopo un primo momento in plenaria, dove introdurremo i lavori della mattinata, i partecipanti si divideranno in sei tavoli di discussione su sei macrotemi. Abbiamo scelto il nome stanze, perché pensiamo che il Comune sia una casa da visitare e abitare e vogliamo aprire le sue stanze alle persone, cercando di coinvolgere competenze ed esperienze. La prima stanza – ha illustrato Pesaresi – è La Città che partecipa centrata sul tipo di governo della città che immaginiamo: un governo orizzontale, in discontinuità con quello attuale più verticistico. Puntiamo all’approvazione di un regolamento per la gestione dei beni comuni, attraverso lo strumento dei patti di collaborazione ed alla riforma dei Consigli territoriali di partecipazione (Ctp) per dare loro più efficacia. La seconda stanza è La città che si prende cura per discutere del nuovo sistema di welfare che immaginiamo. Partiamo da qualcosa che funziona già, ma siamo convinti che si stiano prospettando nuovi bisogni dei cittadini: ci saranno novità importanti relative agli ospedali di comunità ed anche alla riforma dei medici di famiglia. La terza stanza – ha proseguito Pesaresi – è La città che respira. Qui uno dei focus sarà sull’inquinamento ad Ancona. In particolare sulla qualità dell’aria che è un aspetto da considerare con attenzione. E poi la mobilità, con l’importante partecipazione di Marco Scarponi, presidente della Fondazione dedicata al fratello Michele, il noto campione di ciclismo morto in un tragico incidente mentre si allenava nella sua Filottrano. La quarta stanza è dedicata alla rigenerazione urbana, ovvero come immaginare la rivitalizzazione del circuito civico, la frontiera della circolarità dell’energia. Ma anche la città dei bambini, il decoro e l’accoglienza. La quinta stanza – ha aggiunto ancora Pesaresi – è La città in movimento, dedicata allo sport. Sport come benessere, ma anche nella sua funzione educativa e sociale e come strumento in grado di attivare economia. Ma metteremo anche sotto la lente dello sport alcuni quartieri di Ancona. La sesta stanza è quella de La città creativa: una riflessione sulla cultura, sul capitale umano, sul rapporto che la città deve avere con l’Università».
Al termine dei confronti nella sei stanze, si tornerà in plenaria per tirare le fila della mattinata. Due i grandi temi che non saranno affrontati: la scuola ed il porto. «Volutamente» ha sottolineato Pesaresi. «Perché dedicheremo loro due eventi pubblici specifici. Uno sulla scuola come luogo di una nuova socialità, quale centro civico permanente. E poi a novembre un’altra iniziativa specifica sul porto. È l’infrastruttura più importante di questa città e merita un’attenzione particolare. Anche per questo ho deciso che da sindaco terrò la delega al Porto per me. È a partire dal porto che credo si debba ridefinire il ruolo di Ancona acpoluogo e credo che il sindaco in prima persona debba seguire questo aspetto. Il nostro porto è strategico dal punto di vista dello sviluppo economico ed ha una valenza non solo regionale, ma interregionale e di proiezione verso l’Adriatico».
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