Di Antonio Bomba
‘Così Sarà’. È lo slogan con cui questa mattina Carlo Pesaresi ha presentato alla sala delle Polveri della Mole vanvitelliana il proprio programma elettorale in vista delle primarie della coalizione ‘Progetto Ancona’ (comprendente Partito democratico, Azione, Italia Viva, Partito Socialista Italiano, Articolo Uno, Civica AnconaXAncona e Popolari per Ancona) previste per il 27 novembre.
Un ampio discorso introduttivo in seduta plenaria, poi argomenti divisi in gruppi e spiegati contemporaneamente da politici ed esperti dei settori in questione in ognuna delle sei sale, chiamate stanze, allestite per l’occasione dal suo nutrito staff. Infine, le conclusioni dello stesso Pesaresi. Così è trascorsa la mattinata per le centinaia di persone giunte alla Mole.
Ma è stato proprio dal cappello introduttivo che sono giunti i principali spunti politici e qualche attacco alla propria
avversaria alle primarie Ida Simonella. Il tutto senza mai citarne il nome.
«Che siano primarie vere – ha esordito Pesaresi – alte nei valori e nei contenuti. Questo perché non siamo nemici e tantomeno siamo in guerra tra noi. Dal 28 novembre chiunque abbia perso si metterà a disposizione della coalizione di centro sinistra come giusto che sia. Perché non rappresentiamo un singolo partito. La guerra – specifica l’avvocato – è contro il centrodestra. Loro sono i nostri avversari. E per quanto le elezioni politiche non possono essere paragonate alle comunali, i risultati da loro ottenuti il 25 settembre non possiamo certo prenderli alla leggera e fare finta che non sia successo nulla».
E da quest’ultimo punto il protagonista della mattinata parte per spiegare come mai secondo lui votare Simonella non avrebbe senso: «Il sindaco di Ancona (Valeria Mancinelli, anche lei mai citata con nome e cognome, ndr) è stato valido ed autorevole. Ma ha in pratica nominato come suo successore un assessore della sua stessa giunta». Ed è qui che Pesaresi lancia il primo affondo alla rivale: «Ritengo questa scelta debole, conservativa e
autoreferenziale. In grado di favorire il centro destra». Questo perché «L’astensionismo non si combatte continuando a fare le stesse cose. Serve un cambiamento, riconquistare la fiducia dei giovani». E ancora, sempre contro Simonella, fermana di origine «L’altra candidata non ha radici con la città. Possiamo fare gli intellettuali quanto vogliamo ma i legami e le radici sono molto importanti».
Poi, aggiunto che «I giovani vanno coinvolti nel tessuto sociale con eventi ed iniziative di qualità. Non bastano un tavolino e due spritz» Pesaresi è giunto alla determinata conclusione: «Dimostrerò che visione e concretezza sono possibili».
E proprio visione e concretezza sono stati i temi trattati nelle 6 sale in cui verso le 10,30 si sono recati gli interessati presenti.
Nella stanza 1 è stato trattato il tema dell’amministrazione condivisa e sono intervenuti il professor Giovanni Di Cosimo, Matteo Bilei, Marzio Altimari e Federica Fiordelmondo che ha spiegato come i Ctp riformati possano diventare indispensabili per una partecipazione cittadina molto più estesa.
Nella stanza 2 il problema dibattuto è stato “La Città che si prende cura”. Sottotitolo “La tutela delle fragilità e il ruolo dei servizi sociali nella città”. Claudio Maffei, Andrea Nobili, Roberto Frullini e Claudio Ruta hanno spiegato come la sanità può essere riavvicinata al territorio, quali sono le nuove forme di disagio giovanile, come intervenire in favore dei disabili e come includere i nuovi cittadini.
Giunti nella stanza 3 ci si è imbattuti sui problemi ambientali: “La città che respira”. Emiliano Stazio, Roberto Danovaro, Marco Scarponi e Gabriele Battistoni hanno espresso la loro visione sull’inquinamento urbano e come ridurlo, come tutelare coste, mari e la loro biodiversità, la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile, piste ciclabili e sharing elettrico.
Anche nella sala 4 l’ambiente è stato protagonista, in particolar modo il rapporto tra lo stesso e il cittadino. “La città che si rigenera” con Mara Polloni, Marco Capellini, Susanna Dini e Pietro Migliori. Il gruppo ha
proposto la loro visione su come riqualificare e rigenerare il tessuto civico, la qualità della vita e dell’abitare. Il tutto con particolare attenzione alle comunità energetiche, l’ecodesign e la circolarità, come cambiare commercio e turismo locali.
Nella sala 5 si è parlato di sport ritenuto “in grado di cambiare il mondo”. Marco Cardinaletti, Andrea Vignini e Sandra Gambini hanno spiegato come lo sport può essere una leva per il turismo e la riqualificazione di impianti e quartieri interi.
Infine in sala 6 “La Città creativa”. Cristina Rubbio, Antonio Di Stasi e Chiara Censi hanno spiegato come l’università dovrà avere un ruolo chiave per il rilancio della città e che la rete sociale giovanile passa per spazi ed eventi diffusi. Il tutto sotto un’unica visione d’insieme che valorizzi il patrimonio cittadino.
Presenti decine di personalità del mondo politico e civile, tra cui Fabio Sturani, Michele Brisighelli e Antonio Mastrovincenzo.
Altri argomenti come scuola, il commercio, l’artigianato e il porto saranno trattati singolarmente in altri incontri previsti per il mese di novembre. Per quanto sul porto Carlo Pesaresi si sia già lasciato scappare un «Porto e città sono un tutt’uno e come tale devono crescere. Non sono uno ostacolo dell’altro o in competizione».
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