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Ritardi su filobus e filoviaria:
a rischio 7,2milioni di finanziamenti

ANCONA - Il dato è emerso durante il consiglio comunale quando con una interrogazione urgente la consigliera della Lega, Antonella Andreoli, ha chiesto all’assessore Ida Simonella che fine avessero fatto questi progetti

Un filobus (Archivio)

di Antonio Bomba

Ci sono 7,2 milioni di finanziamenti ministeriali a rischio. Ma il comune è pronto a chiedere la proroga dei termini affinché non avvenga.
Il tutto a causa della mancata creazione dell’anello filoviario, per cui erano stati concessi 700mila euro, e del mancato acquisto dei relativi filobus. E qui la somma destinata dal ministero era addirittura di 6,5milioni.
Il dato è emerso questa mattina durante il consiglio comunale quando con una interrogazione urgente la consigliera della Lega, Antonella Andreoli, ha chiesto all’assessore Ida Simonella che fine avessero fatto questi progetti e come mai dal 2021 nessun filobus giri più in città aggiungendo che «I classici mezzi che hanno caratterizzato l’infanzia di tutti noi non girano più. Eppure sono a inquinamento zero, non hanno carburanti o batterie da smaltire. Le vostre scelte sono sempre poco chiare. Se non acquistiamo filobus e non completiamo l’anello entro questo dicembre non perdiamo tutti i finanziamenti?».
«I motivi per cui i filobus non girano più – è stata la risposta di Simonella – sono principalmente due. Il primo è che sono giunte numerose richieste di distacco per fare i lavori del bonus 110% nei lati stradali. La seconda che la crisi dei materiali ha impedito a Conerobus di sostituire i materiali usurati per via di numerosi ritardi nelle forniture. I lavori partiranno dopo la festa di Ognissanti e dureranno una settimana».

Sul fronte dell’anello filoviario invece «Conerobus ha già revocato il mandato all’impresa, rivelatasi incapace di sottoscrivere il mandato stesso. E sempre Conerobus sta effettuando verifiche su una seconda ditta». E sul rischio di perdere tutti i finanziamenti Simonella risponde che: «Chiederemo una richiesta di proroga con la motivazione che i ritardi non sono imputabili all’ente. Inoltre – conclude l’assessore – chiederemo anche maggiori fondi visto che quelli destinatici non bastano più visto il continuo aumento dei costi».

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