«La revoca della sospensione dall’esercizio della professione infermieristiche significa riportare al lavoro circa 80 colleghi ma, se si vogliono mantenere i livelli di assistenza e ridurre le liste di attesa, occorre che i contratti a termine in scadenza a dicembre siano tutti rinnovati anche per garantire lo sviluppo dei servizi territoriali di cui al Dm 77/2022 che riguarda le Case di Comunità, le Centrali Operative Territoriali, gli Infermieri di famiglia e di comunità». Ecco come in un nota Giuseppino Conti, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ancona, sintetizza la situazione alla luce della disposizione che consente anche agli infermieri che hanno fatto la scelta di non vaccinarsi di tornare in servizio ma che non deve assolutamente portare al mancato rinnovo del contratto a tempo.
Per altro la revoca in tempi brevissimi grazie allo straordinario lavoro che sta impegnando tutte le risorse di Opi Ancona e la comunicazione via pec inviata ai colleghi che possono tornare subito in servizio non procede di pari passo con l’aggiornamento dell’Albo Nazionale che potrebbe erroneamente ancora riportare la sospensione ancora attiva. Secondo l’Ordine degli Infermieri «c’è bisogno di tutti – puntualizza Conti – per mitigare una carenza di personale cronica che non manchiamo mai di rimarcare e che riguarda tutti i presidi. Riportare in servizio questi colleghi è utile ma sicuramente non è sufficiente a colmare i vuoti di organico e non deve soprattutto indurre a ritenere risolto il problema su cui continueremo a vigilare». Il reintegro del personale infermieristico in servizio riguarda le precedenti sedi di assegnazione così da salvaguardare le conoscenze e le competenze acquisite.
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