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Acquaroli: «Sisma violento e forte
In corso centinaia di verifiche»

ANCONA - Il presidente della Regione Marche in conferenza stampa: «Ho subito chiesto ai comuni del Pesarese e dell’anconetano di chiudere scuole ed edifici pubblici per sicurezza. Danni? Non risultano ma è troppo presto»». E poi: «Lo sciame sismico va avanti. Monitoriamo la situazione»

 

La riunione del Cor (Centro Operativo Regionale)

di Antonio Bomba

Controlli su controlli con priorità ad edifici e strutture pubbliche su quelle private. Ed un continuo monitoraggio della situazione assieme a tutte le autorità locali, di polizia e di soccorso preposte.

È questa la sintesi della conferenza stampa tenuta d’urgenza poco fa dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli a palazzo Raffaello.

«Questa mattina un sisma di 5.5 della scala richter si è verificato al largo della provincia di Pesaro e Urbino arrivando con un’intensità forte ma comunque minore a quella dell’epicentro in molte città della nostra regione». Ha esordito un Acquaroli quantomai colpito da quanto accaduto per poi proseguire descrivendo l’operato suo e della Regione in queste prime ore di emergenza: «Subito abbiamo allertato la protezione civile, le prefetture ed i vigili del fuoco. Ai Comuni delle province di Pesaro e Urbino e Ancona – va avanti nella spiegazione il Presidente – abbiamo chiesto di chiudere precauzionalmente tutte le scuole e poi tutti gli altri uffici pubblici fino a che le opportune verifiche non dimostreranno che gli edifici non hanno subito danni e sono sicuri. Queste vanno effettuate con i dovuti tempi, senza farsi prendere dalla fretta di riaprire. Nelle altre province decideranno i singoli comuni in base alle eventuali criticità che si dovessero riscontrare. I Coc (Centro Operativo Comunale, ndr) locali – prosegue ancora Acquaroli – si sono immediatamente attivati e le chiamate d’emergenza giunte al 112 sono centinaia».

Verifiche in corso ad Ancona

Danni di sorta? «Al momento sono ancora in corso verifiche su verifiche e ufficialmente non risultano. Ma è troppo presto per tirare le somme. Dalle immagini che girano sui social sappiamo ad esempio dei calcinacci alla stazione di Ancona. Il tribunale, sempre di Ancona, è ancora in fase di verifica. L’allarme all’ospedale villa Igea, dove la gran parte dei degenti stava venendo evacuata per pura sicurezza, ci risulta rientrato ed i pazienti avrebbero già fatto ritorno nelle proprie stanze».

E infine: «Alle 16,30 si riunirà il Cor (Centro Operativo Regionale, ndr). Lo sciame sismico va avanti. Non ci resta che monitorare la situazione e tenerci pronti».

Conclude Acquaroli «Ho già sentito il capo della Protezione Civile Nazionale Fabrizio Curcio, il presidente del Consiglio con cui sono in costante contatto ed i prefetti tutti».

Acquaroli fa anche sapere che per colpa dell’emergenza terremoto «Ho inviato a Roma, al primo incontro sull’alluvione del 15 settembre con il nuovo Governo previsto per oggi alle ore 13, il mio capo di gabinetto. Ho ritenuto infatti opportuno restare qui ad occuparmi in prima persona del terremoto e delegare a lui questo importante impegno».

Acquaroli ha promesso un uovo punto sulla situazione verso le 18-18,30.

E in mattinata la parlamentare Pd Irene Manzi ha espresso solidarietà alle zone colpite dal sisma attraverso un tweet: «Sono vicina ai nostri concittadini che sono stati svegliati da una scossa molto forte – si legge – dove i sindaci stanno valutando i danni e la situazione è costantemente monitorata. Siamo ripiombati in un incubo ma le Marche hanno dimostrato di essere una terra forte. Supereremo anche questo momento così difficile».

Vigili del fuoco al lavoro per il controllo degli edifici

Tuttavia non sono solo le autorità politiche e civili ad aver mostrato interesse per questa nuova calamità abbattutasi sulle Marche, ma anche quelle religiose. In mattinata infatti anche il Santo Padre ha chiesto notizie e garantito la sua vicinanza alla popolazione colpita prima dall’alluvione ed ora dal terremoto.

I vescovi marchigiani invece subito dopo le scosse si sono sentiti telefonicamente per un primo report sui danni. Al momento si lamentano distacchi di stucchi e lesioni in alcune chiese nella zona di Senigallia e Pesaro. Di concerto con le Prefetture, i sacerdoti stanno svolgendo le prime verifiche in tutte le chiese. Le Caritas locali sono in preallarme e collaborano alle verifiche sulle loro strutture e su eventuali necessità di assistenza alla popolazione. Il segretario generale della Cei monsignor Giuseppe Baturi sta già stendendo un primo bilancio della situazione tenendo i contatti con il commissario del Terremoto e la Protezione Civile.

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