Il raddoppio della linea ferroviaria Orte-Falconara è strategico nella sua localizzazione per le Marche ma il progetto, proposto da Rfi non ha la conformità urbanistica e dovrebbero essere apportate revisioni. I fondi del Pnrr destinati all’opera le permetteranno? Dopo l’ampio dibattito pubblico nei territori interessati e prima della conferenza dei servizi per l’approvazione del Pfte, martedì scorso la Giunta regionale ha deliberato la non conformità urbanistica del progetto, proposto da Rete Ferroviaria Italiana–Gruppo Ferrovie dello Stato, denominato “Potenziamento Infrastrutturale Linea Orte-Falconara. Raddoppio della tratta Pm 228–Castelplanio con by-pass di Albacina. Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica (Pfte) del Lotto 2 Genga–Serra San Quirico”, rispetto alle disposizioni dello strumento urbanistico generale vigente, il Prg dei Comuni di Fabriano, Genga e Serra San Quirico sul cui rispettivo territorio ricade l’opera.
Il raddoppio della tratta tra Genga e Serra San Quirico si estenderà sul territorio per circa 8.9 km di cui 7 in variante e i restanti in affiancamento alla linea storica. Oltre alla realizzazione della variante a doppio binario, sono previste la costruzione di una nuova stazione per Genga e l’adeguamento di quella di Serra San Quirico. L’esecutivo regionale ha espresso, ai fini dell’intesa Stato-Regione, parere favorevole alla localizzazione e realizzazione dell’intervento ed alla relativa variante urbanistica, ma con una serie di prescrizioni ed indicazioni progettuali ed esecutive. Tra queste quella della risoluzione delle «problematiche inerenti le interferenze delle procedure impiantistiche con le opere impiantistiche a rete o puntuali presenti sul territorio interessato acquisendo tutte le autorizzazioni e nulla osta necessari dagli enti gestori vari servizi». Ora spetterà a Rfi valutare una modifica del progetto.
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