«Via il Poliambulatorio del centro, l’Amministrazione comunale responsabile due volte. L’accordo di portare fuori dal centro storico il Poliambulatorio di Osimo di piazza del Comune risale al 2018 tra il sindaco e l’allora direttore dell’area vasta 2. – asseriscono in una nota le Liste civiche Osimo entrando nel dibattito del trasloco degli ambulatori dall’immobile di via Antica Rocca in spazi privati in locazione nella frazione di San Biagio che sta dividendo l’opinione pubblica – Con la nuova amministrazione regionale si è tentato di farlo rimanere in centro, ma vi è stata la totale assenza di disponibilità a risolvere la questione della sicurezza dei locali del Poliambulatorio o trovare spazi adeguati. L’amministrazione comunale ha cercato solo di fare polemica senza muovere un dito».
Replica il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni: «Il vero uomo politico che ha voluto e pubblicizzato lo spostamento del Poliambulatorio a San Biagio è Dino Latini. Perchè è una scelta sbagliata? Per prima cosa perchè la sede naturale futura doveva essere altro luogo pubblico di proprietà Asur, ovvero il Ss Benvenuto e Rocco post trasferimento nel nuovo Inrca all’Aspio, costo zero per la comunità. Ad oggi si poteva comunque inserire nel Pnrr la riqualificazione di altro luogo pubblico di proprietà Asur, ovvero l’ex dispensario al Foro Boario e non c’e’ stata pero’ la volontà politica». Secondo il primo cittadino di Osimo il Poliambulatorio in centro «è baricentrico rispetto all’intero territorio di Osimo, e rappresenta luogo nevralgico rispetto al volano economico del centro storico. A San Biagio, un cittadino di Casenuove diventa di Serie B rispetto a quello di San Biagio stesso od Aspio. I locali prescelti sono adiacenti al Fosso Offagna che nel 2006 esondò di brutto creando danni che ancora devono essere riparati a pieno agli interessati e la Regione che fa? Ci trasferisce servizi sanitari mettendoli potenzialmente a rischio di nuove esondazioni». L’ultimo passaggio dell’intervento del sindaco è focalizzato sulla proprietà dell’immobile. «Ma il privato prescelto chi è? Che benefici portera’ alla città? Intanto secondo me si prefigura il danno erariale, pagare fitti milionari a privati quando ci sono luoghi pubblici da riqualificare. Il Comune pur non avendo competenze in merito, spera che il presidente Acquaroli ascolterà questa mia riflessione».
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