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Vandalizza le telecamere
poi danneggia un’auto
Scoperto perché dimentica il portafoglio

FABRIANO - I poliziotti sono risaliti all'identità dell'uomo che, convocato in Commissariato, ha ammesso le proprie responsabilità

I poliziotti di Fabriano (Foto d’archivio)

Manomette i fili delle telecamere della videosorveglianza poi, incappucciato e coperto per non farsi riconoscere (riuscendoci), va a danneggiare un’auto di una dipendete del Distretto Sanitario Asur Marche di Fabriano, parcheggiata nei posti in uso agli operatori sanitari.
Un blitz riuscitissimo al punto che l’uomo si sarà forse anche complimentato con se stesso fino a quando però non si è accorto di non avere più il portafoglio, uscitogli dalla tasca proprio quando era nel luogo del misfatto.
Tutto ha avuto inizio quando a chiamare il 112 è stata proprio l’Asur Marche per denunciare l’accaduto al Commissariato fabrianese.
Giunte le Volanti, i poliziotti hanno avviato immediatamente le indagini, accertando quanto riferito dal personale sanitario: un uomo, non riconosciuto dai denuncianti perché coperto in volto dal cappuccio della felpa e dalla mascherina chirurgica che indossava, dopo essere uscito rapidamente dalla struttura, si è fiondato contro la vettura di un’operatrice sanitaria, parcheggiata poco distante dall’ingresso principale e, dopo aver distrutto entrambi gli specchietti retrovisori, si è dato alla fuga.
I poliziotti, per poter risalire all’identità dell’uomo, hanno deciso di visionare le immagini delle telecamere di videosorveglianza istallate all’esterno e all’interno e nei pressi della struttura ma allo stesso tempo hanno constatato che qualcuno aveva manomesso il quadro elettrico e staccato i fili delle telecamere.
Il personale sanitario aveva provveduto a contattare un tecnico per il ripristino del sistema elettrico, riferendo che il guasto era stato provocato da un ‘uomo incappucciato’ che, dopo essere andato in escandescenze per motivi non noti, aveva di corsa abbandonato l’edificio. Inevitabile immaginare un collegamento tra l’evento e i danneggiamenti.
Nel corso del sopralluogo, su una delle panchine della sala d’attesa dove erano stati manomessi i fili delle telecamere, i poliziotti hanno però trovato un portafoglio contenente alcuni documenti. Insospettiti dal rinvenimento, hanno deciso di effettuare degli approfondimenti risalendo all’identità di un 50enne fabrianese che ancora non ne aveva denunciato lo smarrimento.
Convocato in Commissariato, l’uomo si è spontaneamente dichiarato colpevole spiegando che tutto era nato da un suo stato di rabbia per non essere stato, a suo dire, sottoposto ad una visita specialistica prenotata da mesi. Lo stato di rabbia, però, era rivolto anche a sé stesso in quanto si era presentato per la visita in un giorno diverso da quello dell’appuntamento.
L’uomo, identificato, è stato denunciato in stato di libertà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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