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Maltratta la madre e devasta casa:
56enne finisce in carcere

ANCONA - La donna, terrorizzata, ha chiamato la polizia mentre il figlio stava dando in escandescenze. Gli agenti sono riusciti a bloccare l'uomo dopo una colluttazione

Una Volante della polizia (Archivio)

Ha chiamato la polizia terrorizzata per il fatto che il figlio, in preda ad una crisi di rabbia, la stava minacciando di morte mentre le distruggeva la mobilia.
E’ avvenuto alle 10.30, in un’abitazione in via Astagno.
La donna al telefono era estremamente impaurita tanto da non voler fornire troppe informazioni al telefono per evitare che l’uomo, un 56enne, la potesse sentire. Gli agenti in servizio nella sala operativa, potevano però sentire le grida dell’uomo, comprendendo l’urgenza dell’intervento da effettuare nell’immediato.
Sul posto sono accorse le Volanti. I poliziotti sono riusciti a farsi aprire la porta di casa mentre il figlio era in un’altra stanza. Accortosi dei poliziotti in casa, si è subito rivolto alla madre alzando una mano come per picchiarla, per poi farle un gesto come a dire: “Appena vanno via, facciamo i conti”
Gli agenti hanno quindi iniziato a fare delle domande alla donna per capire cosa era accaduto ma il figlio si è subito rivolto verso di lei come per picchiarla ma subito è stato fermato dai poliziotti ed è nata una colluttazione. Bloccato, è stato accompagnato alla Volante con non poca difficoltà, dato che il 56enne continuava a insultare i poliziotti cercando anche di liberarsi dalla loro presa.
Portato in questura, dai successivi accertamenti è emerso che aveva a carico numerosi precedenti per varie tipologie di reati, molti dei quali commessi con l’uso della violenza.
L’uomo, per questi motivi, è stato arrestato per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale e denunciato all’autorità giudiziaria per oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni personali e maltrattamenti contro familiari. E’ infine risultato essere anche destinatario di un Ammonimento emesso dal questore nel 2019 per il medesimo reato di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
Processato per direttissima, inidoneo alla misura degli arresti domiciliari in quanto residente con la madre, gli è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere.

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