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Calata in doppia dall’elicottero,
così si dimezzano i tempi dei soccorsi:
«Siamo le forze speciali della sanità»

EMERGENZA - Il direttore del servizio di elisoccorso del 118, Germano Rocchi: «Dopo mesi di esercitazioni tutti gli equipaggi sono stati addestrati. E' la novità del 2022. In questo modo in pochissimo portiamo a terra due figure professionali e lo zaino con il materiale»

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L’elisoccorso durante un intervento

di Francesca Marsili

Tempi dimezzati per gli interventi più difficili con l’elisoccorso, medico e infermiere, grazie ad una tecnica adottata di recente possono calarsi insieme dal velivolo. Non poco quando è una corsa contro il tempo salvare la vita di qualcuno. La tecnica si chiama Helicopter hoist operation (interventi dell’elicottero con verricello che permette l’intervento di salvataggio in ambiente ostile urbano o montano).

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Germano Rocchi

«E’ la novità principale del 2022 – spiega Germano Rocchi, responsabile del servizio di elisoccorso 118 direttore dal 2011 -. Fino ad oggi, in questa particolare situazione dove non si può atterrare nei pressi del luogo in cui è necessario intervenire, si scendeva uno per volta, prima medico poi infermiere. Adesso, con la calata in simultanea si possono mettere a terra contemporaneamente, in pochissimi minuti, due figure professionali: medico – anestesista rianimatore e infermiere, assieme allo zaino con il materiale e il monitor per il defibrillatore – spiega il direttore -. Un’accelerazione fantastica dei tempi di intervento in quelle situazioni urbane dove non c’è lo spazio per atterrare o in spiaggia dove i balneari sarebbero costretti a chiudere gli ombrelloni per evitare danni generati dallo spostamento dell’aria. Con questa tecnica, nella gestione dell’emergenza – aggiunge Rocchi -, riusciremo a portare ancora più rapidamente sul posto personale qualificato e garantire quindi l’arrivo tempestivo del paziente in ospedale. I minuti – sottolinea – nei casi di emergenza fanno la differenza».

118-ambulanza-3La discesa in contemporanea, utilizzata di giorno, è iniziata a novembre ed è già collaudata: «Dopo mesi di esercitazioni – precisa il responsabile -, tutti gli equipaggi a bordo di “Icaro 1” e “Icaro 2” che si trovano rispettivamente a Falconara e Fabriano, sono stati addestrati». La calata in doppia, in assenza di condizioni di pericolo, è adottata anche nel soccorso Sar, dall’acronimo inglese “search and rescue”, ovvero nel soccorso alle vittime di incidenti o malanni in luoghi montani o impervi dove i normali soccorsi non possono arrivare. «Solitamente nel sar – spiega Rocchi – a bordo dell’elimbualnza sale anche un tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino che si occupa della sicurezza a terra dell’equipe sanitaria, rendendo possibile la medicalizzazione degli interventi e che scende per primo. Nel caso in cui non ci siano condizioni di pericolo la tecnica della calata in doppia può essere adatotta anche nel soccorso Sar facendo scendere simultaneamente medico e tecnico del Soccorso Alpino». Un vantaggio notevole, «Si può arrivare in qualsiasi punto in minore tempo – conclude Rocchi-. Siamo le special forces della Sanità».

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